Primo importante traguardo raggiunto dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (European Food Safety Autority – Efsa), fondata nel 2002 (vedere articolo) come risposta alle frodi alimentari che negli anni '90 hanno scosso l’opinione pubblica (“mucca pazza”, diossine) e insediatasi a Parma nel 2005. La valutazione congiunta della documentazione delle 50 sostanze della seconda lista di revisione comunitaria è stata infatti completata e i risultati della discussione, condotta in numerosi incontri tra gli esperti dell’Efsa, i rappresentanti degli stati membri, sono stati pubblicati sul sito internet dell’autorità (Per informazioni: www.efsa.europa.eu).
Le conclusioni del Praper (ennesimo acronimo: Peer Review Pesticide Risk Assessment – Revisione paritetica della valutazione del rischio degli agrofarmaci) contengono una sintesi dell’esame che l’Efsa e gli stati membri ha condotto sulla base della Dar (Draft Assessment Report, più correntemente chiamata Monografia) preparata dallo stato membro che è stato designato relatore per una data sostanza. Questo esame congiunto è molto particolareggiato, e non sono infrequenti i casi in cui la proposta dello stato relatore (iscrizione o non iscrizione) viene ribaltata. Le informazioni contenute in queste conclusioni non costituiscono tuttavia la decisione finale del destino della sostanza, sono però la base indispensabile sulla quale viene impostato il dibattito degli incontri dello Standing Committee on the Food Chain and Animal Health. La commissione, sulla base sia delle conclusioni dell’Efsa, ma anche delle opinioni dei rappresentanti degli stati membri, che spesso non sono assolutamente concordanti, formula una proposta di direttiva che può essere di iscrizione (=autorizzazione) o di non iscrizione (=revoca) nell’annex 1 della direttiva 91/414.
Questa proposta viene sottoposta ai voti dei singoli stati membri e viene attuata solamente se ottiene la cosiddetta maggioranza qualificata, che tiene conto sia del numero dei paesi, che pesano ovviamente in maniera diversa, che dei loro voti complessivi. In passato nell’ambito degli stati membri vi sono state notevoli discordanze, specialmente tra i paesi mediterranei e i paesi del centro – nord Europa, che a volte privilegiano l’ambientalismo a tutti i costi rispetto alla salvaguardia di certe produzioni agricole. La sfida che adesso attende l’Efsa, assieme ai rappresentanti degli stati membri, non è delle più facili: completare entro il 2008 la valutazione delle 137 sostanze della terza lista di revisione comunitaria. Non possiamo quindi che augurare buon lavoro e, consentiteci, buona fortuna.

Per infomazioni:
www.efsa.europa.eu