Con l’obiettivo di trovare adeguate valorizzazioni dei prodotti della distillazioni vinicole, WiDEN, il più rappresentativo network europeo delle distillerie vitivinicole, ha aperto un dialogo con le Direzioni generali Agricoltura e Energia della Commissione europea, per chiarire classificazione, incentivi e eventuali sistemi premianti dei prodotti delle proprie aziende.
'Sì': l’alcool grezzo ottenuto dalla distillazione di fecce e vinacce è una biomassa.
E’ il primo rilevante risultato che apre nuove prospettive di impiego per tale prodotto, i cui sbocchi tradizionali sono stati penalizzati dalla riforma dell’Organizzazione comune di mercato del vino.
“Una biomassa - aggiunge Marco Bertagni, segretario generale di WiDEN - con due caratteristiche distintive: resa energetica superiore a quelle delle biomasse liquide più diffuse e utilizzabile in mix con altre materie prime negli impianti di cogenerazione”.
'Sì': un litro di alcool ottenuto da fecce e vinacce, quali residui della vinificazione, vale doppio al fine del raggiungimento dei target di impiego di energia da fonti rinnovabili imposto dalla direttiva europea 2009/28, così come l’alcool ottenuto da materiali ligno-cellulosiche.
A partire da questi conferme, ulteriori approfondimenti saranno predisposti circa gli impieghi energetici e altre opportunità di mercato, strategie concorrenziali e inquadramento normativo dei prodotti della distillazione, nell’assemblea generale di WiDEN, organizzata a Bruxelles, il 18 gennaio 2011, a cui parteciperanno esponenti delle Commissione europea per discutere stato dell’arte del settore delle distillazioni e le prospettive a medio e lungo termine.
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