'Se il futuro del clima dipende dalle fonti e dalla tecnologie energetiche, così come dagli usi delle risorse naturali per la crescita economica, l'accordo globale si colloca necessariamente nel contesto di un nuovo ordine mondiale dell'economia, 'aperta, sostenibile e giusta' come indicato dalla dichiarazione dell'Aquila sui temi economici'.
Questa la dichiarazione del ministro dell'Ambiente, del Territorio e della Tutela del Mare, Stefania Prestigiacomo, intervenuta ai lavori preparatori del Quinto Rapporto sul Clima dell'Ipcc, il Panel intergovernativo sui cambiamenti climatici dell'Onu guidato dallo scienziato indiano Rajendra Pachauri.
'L'esperienza di Ipcc è unica nella politica e nella diplomazia internazionale', ha proseguito il ministro, 'da circa 20 anni le Nazioni Unite e i Governi di oltre 100 Paesi sono assistiti da un Panel di esperti che ci ha permesso di raccogliere e valutare le conoscenze disponibili, e i loro limiti, sul complesso sistema climatico che consente la vita delle popolazione umane sulla Terra'.
Il ministro Prestigiacomo ha sottolineato l'importanza del rapporto tra elaborazione scientifica e politica, e soprattutto la necessità che si definisca una base scientifica certa sul ruolo delle emissioni di gas serra nel riscaldamento globale in atto: 'La preparazione del Quinto Rapporto coincide temporalmente con il processo negoziale, che partirà da Copenaghen, per la definizione delle misure di adattamento e mitigazione che dovranno essere adottate a partire dal 2012'.
'Per questo', ha evidenziato il ministro, 'il lavoro preparatorio per il quinto Rapporto sul Clima sarà forse più importante del Rapporto stesso, perché già tra il 2010 e il 2012 i Governi e le Nazioni Unite avranno bisogno di indicazioni scientifiche e di valutazioni aggiornate sia sugli scenari climatici futuri, sia sulla fattibilità delle diverse opzioni per le misure di mitigazione e adattamento'.