Riduzione del 15% dell’uso dell’acqua, del 20% dell’impiego di fitofarmaci, del 15% delle lavorazioni superficiali dei terreni; aumento del 25% delle produzioni di biomasse, del 10% del biologico e del 3% dei rimboschimenti; recupero di antiche varietà per l’ aridocoltura e sperimentazione; messa in produzione di 30/40 colture idroresistenti.
Questo il contributo che l’agricoltura può dare nella difficile sfida della mitigazione dei cambiamenti climatici e che il presidente della Cia (Confederazione italiana agricoltori) Giuseppe Politi ha rilanciato, oggi, in occasione dell’ Earth Day 2009, il giorno della Terra.
'Abbiamo davanti una sfida importante e decisiva; per questo motivo -ha rilevato Politi- anche il mondo agricolo è mobilitato per raggiungere un obiettivo fondamentale. Bisogna attivarsi con interventi finalizzati ad uno sviluppo futuro realmente efficace e sostenibile'.
'E in questa logica, l’agricoltura italiana, specialmente se condotta correttamente dal punto di vista ambientale, può ridurre -ha affermato il presidente della Cia- le sue emissioni in atmosfera e contribuire ad assorbire la CO2 prodotta da altri settori. Ciò può avvenire attraverso una diffusione delle produzioni biologiche che, riducendo l’uso dei fertilizzanti e pesticidi chimici, abbattono le emissioni dal 10 al 50%, una diminuzione delle lavorazioni superficiali del terreno, un adeguato sviluppo di biomasse per finalità energetiche in sostituzione delle fonti fossili'.
'Non a caso, come Cia -ha sottolineato Politi- indichiamo l’esigenza di sviluppare il rimboschimento e un diverso approccio nell’allevamento del bestiame. Ma anche modifiche nelle pratiche agricole attuali: ottimizzazione dell’uso del suolo, lavorazioni ridotte, l’uso di colture a radice profonda, differenti tipi di set-aside, la conversione da arativo a prato, la copertura invernale dei terreni, la manutenzione dei terrazzamenti, le rotazioni migliorative'.
'Insomma, l’agricoltura, sebbene partecipi in misura ridotta alla emissione dei gas serra, rappresenta -ha rimarcato il presidente della Cia- una chiave di volta per contrastare il degrado ambientale e, soprattutto, per combattere l’inquinamento del clima. Quindi, un’agricoltura protagonista e in prima linea per vincere la sfida dei cambiamenti climatici. Un deciso impegno contro il riscaldamento globale del Pianeta attraverso una serie di azioni da mettere in atto nei prossimi anni. Impegno che ribadiamo con forza proprio in questa particolare giornata che vede la celebrazione di 4.000 eventi in 174 paesi e che ha anche nel settore agricolo un deciso sostegno per individuare i rimedi che vanno presi al più presto per salvare il mondo'.