Rosee previsioni per i biocarburanti italiani di seconda generazione, vale a dire quelli ottenuti dalla filiera ligno-cellulosica. Secondo le prospettive del Centro nazionale di Ricerca sulle Biomasse dell'Università di Perugia (Crb) sostituendo la benzina e il diesel con biodiesel e bioetanolo ottenuti in una decina d'anni l'Italia potrebbe arrivare a produrre dal 30 al 50% del fabbisogno di carburante per auto.
Con il cippato di legno, paglie, residui di potature e scarti legnosi, il Crb sostiene che si otterrebbero 'carburanti a prezzi competitivi' (il biocarburante di seconda generazione si potrebbe vendere ad 1 euro al litro). I dati sono stati presentati nella proposta per il Documento propedeutico al Piano Nazionale dei biocarburanti e delle biomasse agroforestali per uso energetico, avallano l'ipotesi che con un'opportuna pianificazione e un investimento nazionale di 500 milioni di euro si possano realizzare 35 impianti e una produzione di circa 17 milioni di tonnellate l'anno di biocarburanti. Ed il tutto con tempi di ammortamento dei costi di circa cinque anni.