Confagricoltura chiede che i certificati verdi vengano riportati 'al loro valore reale'. Si tratta di una delle misure che, secondo il presidente di Confagricoltura, Federico Vecchioni, devono essere 'affrontate nei prossimi mesi' dal futuro Governo. 'Nell'anno appena trascorso sono stati quotati sul mercato a prezzi inferiori di circa il 40% rispetto a quanto indicato dal Gestore dei servizi elettrici. E le misure previste nella Finanziaria 2008', ha detto Vecchioni, 'non sono sufficienti a risolvere i problemi di un mercato già saturo, anche a causa della possibilità data alle società elettriche di poter rispettare l'obbligo con energia rinnovabile importata. Forse è giunto il momento di modificare il sistema stesso di determinazione della quota d'obbligo, prendendo a base di riferimento tutta l'energia venduta e consumata in Italia'.
In questo modo, il fabbisogno di certificati verdi 'potrebbe quasi raddoppiare'. Sempre in campo energetico Vecchioni ha guardato ai problemi italiani a livello europeo, spiegando che, nelle trattative con Bruxelles, l'Italia ha bisogno di 'presentare proposte capaci di difendere lo sviluppo interno di energia rinnovabile, limitando le importazioni in quanto l'attuale proposta sulle garanzie di origine dell'energia rinnovabile e sulla filiera dei biocarburanti favorisce i Paesi che hanno raggiunto già gli obiettivi europei'. Il ruolo dell'Italia, in questo senso, è fondamentale 'e chiediamo anche per non aggravare i nostri problemi', ha concluso Vecchioni, 'legati alla quotazione dei certificati verdi', ovvero le commodities negoziabili emesse dal gestore del servizio energetico italiano (Gse).