Sono stati approvati, dopo un lungo iter burocratico, i 'certificati verdi' di tipo agricolo, previsti nella conversione in legge con modificazioni del dlgs 159/2007, conosciuto come 'Collegamento alla Finanziaria', con la legge 222/07 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 30 novembre 2007.
Un 'certificato verde' è una forma di incentivazione alla produzione di energia elettrica prodotta da biomasse e biogas, il cui utilizzo è diffuso in molti stati come ad esempio nei Paesi Bassi, Svezia, UK ed in alcuni stati USA; in Italia erano attesi da diverso tempo dal mondo agricolo.
Dal punto di vista economico, il provvedimento è molto vantaggioso ed innovativo e non solo al momento del loro utilizzo, ma anche per il futuro delle aziende agricole che decideranno di richiederli.
I 'certificati verdi' saranno rilasciati dal GSE (Gestore Servizi Elettrici), che si occupa della rete elettrica nazionale e saranno distinti in due categorie, a seconda che la potenza elettrica dell'impianto sia superiore o inferiore a 1 MW. Inoltre sarà necessario che le biomasse e i biogas utilizzati siano derivati esclusivamente da prodotti agricoli, da allevamento e forestali, e da sottoprodotti (liquami, serramenti ed altro ancora) e dovranno essere prodotti nell'ambito di intese di filiera o contratti quadri o ancora da filiere corte (cioè produzioni avvenute nel raggio di 70 km intorno all'impianto).
Tuttavia, per beneficiarne è necessario che la produzione di energia elettrica sia stata autorizzata dopo il 31 dicembre 2007.
Tracciabilità e rintracciabilità della filiera collegata dovranno essere garantiti dai produttori, che a riguardo seguiranno indicazioni precise emanate dal Ministero delle politiche agricole, dopo che il Collegamento alla Finanziaria sarà definitivamente approvato.

Approfondimenti sui 'certificati verdi (Wikipedia)'.