Lavorano 12 ore al giorno nei campi sotto un sole rovente, senza alcuna sicurezza e precauzione sanitaria e sprovvisti d’idoneo equipaggiamento. Non hanno alcuna possibilità di trovare refrigerio, i locali al coperto non esistono così come i servizi igienici. Oltre 400 agricoltori su 1000 vivono questa realtà a 450 chilometri da San Paolo. Sono spinti a raccogliere, ogni giorno, fino a 12 tonnellate di canna da zucchero, percorrendo mediamente 8,8 chilometri e sferrando 73.600 colpi di macete. Il loro salario sfiora l’equivalente di 160 euro mensili. A riferire questa situazione è la Cia-Confederazione italiana agricoltori sulla base degli elementi indicati dall’Ispettorato del lavoro e dalla Federazione del sindacato agricolo brasiliani.  "Il Brasile -ha affermato la Cia- realizza il 35 per cento della produzione mondiale d’etanolo a base di canna da zucchero, con una resa di oltre 17,7 miliardi di litri. E’ il secondo produttore mondiale di etanolo a ridosso degli USA (dove però si ricava dal granturco), e la sua capacità produttiva  è continuamente promossa ed elogiata nel mondo per competitività e opportunità di sviluppo economico. Purtroppo -ha evidenziato la Cia- viene però sottaciuto il rovescio della medaglia: nel comparto, nella sola area di San Paolo, nel periodo 2005/2006, sono morti 18 lavoratori sui campi".