Un agricoltore che investe per realizzare un impianto frutticolo, punta a rientrare il più velocemente possibile dei capitali investiti.
Di qui la precoce entrata in produzione degli impianti e la rapida stabilizzazione della produzione sui massimi livelli, anche a costo di ridurne la longevità, per ottenere un rapido ammortamento dei capitali investiti.

Ecco allora che la frutticoltura moderna (e quindi anche la cerasicoltura) cerca di adattarsi ai continui mutamenti degli standard varietali ad ogni nuovo ciclo produttivo.
Nel ciliegio, la ricerca ha permesso di ottenere nuovi portinnesti e varietà con ridotto sviluppo degli alberi, precoce entrata in produzione, miglioramento della qualità, riduzione dei costi produttivi. Attenzione particolare su alcuni ben definiti caratteri: precocità di messa a frutto, autofertilità delle piante, pezzatura, colore, consistenza, sapore, resistenza allo spacco, tenuta in pianta e in post-raccolta dei frutti.

 

Le varietà proposte in italia

In Italia, fino alla prima metà degli anni Settanta, ciascun distretto cerasicolo si caratterizzava per una propria piattaforma varietale tradizionale e sostanzialmente immutata per decenni. Solo a partire dalla metà degli anni Ottanta ebbe inizio il rinnovamento degli assortimenti varietali tradizionali.
Le varietà poco produttive e con frutti non rispondenti ai requisiti richiesti da una cerasicoltura competitiva in ambito europeo hanno progressivamente perso importanza fino anche a scomparire.

Il rinnovamento della piattaforma varietale continua tuttora a seguito delle continue introduzioni sul mercato di novità. Questa corsa verso l'innovazione varietale finisce però col determinare anche disorientamento tra tecnici, frutticoltori e consumatori, considerato l'eccessivo numero di varietà disponibili (oltre 200) per un calendario di maturazione e di raccolta ancora oggi molto ristretto (5-6 settimane).

Se prendiamo in considerazione il progetto 'Liste di orientamento varietale dei fruttiferi' avviato nel 1993, inizialmente le principali varietà diffuse erano 37, messe a confronto con le 3 varietà note (Burlat, Van e Ferrovia) e scelte come varietà di riferimento. Le varietà inserite inizialmente in progetto per la valutazione furono scelte tra quelle a frutto grosso o molto grosso (peso >7,5g), polpa soda o semisoda, buccia colorata. In quel primo elenco figuravano anche vecchie varietà di origine esotica, ma di recente introduzione in Italia, come pure varietà italiane di antica coltivazione, ma diffuse solo in ambiti ristretti.
Il progetto, inoltre, non poteva non prendere in considerazione le varietà autocompatibili che man mano venivano proposte per la diffusione in coltura, così come non poteva ignorare varietà indicate come idonee per la raccolta (meccanica) senza peduncolo.
L'insieme delle varietà considerate è andato poi crescendo di anno in anno a seguito delle novità introdotte periodicamente dal progetto.

Delle varietà osservate fino ad oggi, solo una minoranza continua ad essere inserita nel progetto, poiché la maggioranza, non avendo ricevuto valutazioni positive, è stata scartata durante i trascorsi 17 anni di vita del progetto. Le motivazioni che hanno portato alla loro eliminazione dalle Liste sono state molteplici: ritardo nell'entrata in produzione e/o insoddisfacente produttività e/o limiti estetici oppure organolettici c/o mafturazione contemporanea con altre varietà decisamente migliori e/o indistinguibilità da altre più note e più valide. Per rendere più facile la lettura dei dati, le varietà di ciliegio valutate o in corso di valutazione del progetto, sono state riunite in 5 gruppi in base all'epoca di maturazione, ognuno scalato 8-10 giorni dal successivo (precoci, medio-precoci, intermedie, medio-tardive, tardive).

Dalle valutazioni compiute sino ad oggi, soltanto cinque varietà a maturazione successiva hanno riscosso giudizi molto positivi in tutti gli ambienti di prova, tanto da risultare meritevoli di diffusione sull'intero territorio nazionale, a prescindere dalla latitudine. Esse sono anzi diventate il riferimento per il gruppo di maturazione di appartenenza: Burlat, Giorgia, Van, Ferrovia, Sweetheart® Sumtare*. Queste cinque varietà, da sole, maturando in successione, sarebbero in grado di coprire la quasi totalità del calendario di maturazione del ciliegio.

Gli standard qualitativi richiesti dal mercato sono in continua evoluzione e non è da escludere che alcune delle citate varietà di riferimento possano un domani essere soppiantate da altre, perché con frutti dotati di caratteristiche ancora più pregiate e in grado di rispondere in maniera più adeguata alla domanda di prodotto senza soluzioni di continuità nell'ambito del calendario di maturazione dei frutti della specie.

Fonte: Abstract del Convegno nazionale del ciliegio, Vignola (Mo), 8-10 giugno 2011 

A cura di Angelo Godini e Marino Palasciano, Dipartimento di Scienze agro-ambientali e territoriali, Università degli Studi di Bari).