La dimostrazione è stata preceduta da una introduzione di Mirco Melotti (ASTRA) che ha affrontato la tematica della gestione del suolo nel vigneto, evidenziando, per la zona dell'interfila, i molteplici pregi dell'inerbimento a cui corrispondono, però, altrettanti punti deboli se pensiamo ad una lavorazione intesa come pratica permanente, sia per la pianura che per la collina.
L'inerbimento evidenzia sostanzialmente un unico vero difetto: la competizione con le stesse piante di vite. Questa può però essere superata utilizzando miscugli di essenze rustiche a crescita ridotta. Di contro, la lavorazione presenta un solo pregio, ovvero la riduzione della perdita di acqua per capillarità dalla superficie del suolo. In annate particolarmente aride si potrebbe eventualmente prendere in considerazione l'interruzione temporanea dell'inerbimento con una lavorazione superficiale del terreno.
Per quanto riguarda la gestione sulla fila si è evidenziata la necessità di intervenire con strumenti che non diano luogo alla "suola di lavorazione", quali erpici rotanti, dischi scalzatori-rincalzatori e lame rasanti, alternadoli tra loro e integrandoli eventualmente con interventi di diserbo chimico.
Nel corso della dimostrazione, per la gestione dell'interfila, hanno operato mezzi discissori, vibranti e non, abbinati o meno a zappatrici, da utilizzarsi come strumenti di drenaggio del suolo soprattutto nel periodo autunno-inverno, erpici a molle ed erpici a dischi per l'arieggiamento del terreno nel periodo estivo e trincia-erba interfilare abbinata a mini trincia o mini fresa interceppi.
Sicuramente più ampia è stata la gamma di macchine per la gestione del suolo sulla fila, con dischi scalzatori - rincalzatori applicati ventralmente o posteriormente alla trattrice, erpici rotanti, lame rasanti, mini trincia, mini frese e zappatrici rotative tutte applicate posteriormente; strumenti dotati di un'accresciuta efficienza, inclusa la sensibilità dei sensori per il rientro, che permette di lavorare in modo sicuro anche con distanze minime tra i ceppi di circa 70 cm.
Di un certo interesse anche la vangatrice scava buche per estirpare le piante morte dal vigneto, presente, probabilmente, per la prima volta a questo genere di dimostrazioni in campo.
Complessivamente le macchine presenti hanno mostrato di possedere una elevata capacità di lavoro, risultando, per il costo di acquisto, decisamente accessibili anche ad aziende di medie e piccole dimensioni.
Per concludere potremo dire la conduzione del suolo rappresenta una delle fasi più delicate della gestione del vigneto poiché, oltre ad interferire sui rapporti tra suolo e pianta, è in grado di condizionare sensibilmente anche l'impatto ambientale. In tal senso, la lavorazione del suolo è uno strumento molto importante che però deve essere utilizzato con moderazione; le lavorazioni troppo frequenti e soprattutto quelle che portano a sminuzzare le zolle, infatti, possono pregiudicare la buona struttura del suolo e portano ad un progressivo impoverimento della sostanza organica e questo tanto di più quanto più la tessitura è argillosa.
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Fonte: Crpv