Dai mercati più trasparenti ad un prolungamento del sostegno sui carburanti agricoli, da un aliquota di aiuto sulla Transizione 4.0 maggiore fino ad un rafforzamento del parco interventi sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, passando per misure che possano sostenere le fasce sociali più deboli e l'innovazione in agricoltura. Sono queste solo alcune delle proposte delle organizzazioni agricole che andrebbero inserite nel Def, Documento di Economia e Finanza pubblica, in questi giorni all'esame del Parlamento, o meglio nel suo collegato agricolo, per ora solo annunciato dal Governo.

 

In particolare, sono iniziate lo scorso lunedì 17 aprile a Montecitorio, innanzi alle Commissioni congiunte Bilancio della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, le audizioni sul Def, predisposto dal Governo presieduto da Giorgia Meloni. Tra gli auditi le organizzazioni agricole.

 

Lunedì sono state ascoltate la direttrice generale di Confagricoltura, Annamaria Barrile, e una delegazione della Copagri, mentre ieri, 18 aprile, ha riferito una rappresentanza per Cia Agricoltori Italiani. Le organizzazioni agricole sentite dai parlamentari hanno formulato le loro proposte sul documento del Governo.

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Confagricoltura, misure per calmierare i mercati

"Rafforzare la posizione negoziale dei produttori agricoli nella fase di formazione dei prezzi nella filiera agroalimentare, in modo che il prezzo riconosciuto ai produttori agricoli sia allineato sui costi di produzione". Lo ha chiesto la direttrice generale di Confagricoltura, Annamaria Barrile, all'audizione del 17 aprile scorso sul Def dinanzi alle Commissioni congiunte Bilancio del Senato e della Camera.

 

"Per contrastare la volatilità dei prezzi e garantire un maggior equilibrio nella catena alimentare - ha detto la direttrice di Confagricoltura - in diversi Paesi europei questo meccanismo è stato fissato a livello legislativo mostrando risultati estremamente positivi anche in fasi con elevata inflazione, come l'attuale". Confagricoltura evidenzia che il Def vede la luce in un quadro economico incerto e non privo di rischi, a causa delle tensioni geopolitiche ancora elevate e il rialzo dei tassi di interesse che incrementano crisi nel sistema bancario internazionale.

 

Nel 2022 la produzione agricola italiana si è ridotta dello 0,7%, le coltivazioni sono diminuite del 2,2%, con riflessi sui prezzi al consumo che hanno avuto picchi del 12,9% a ottobre 2022 e del 15,5% nel febbraio scorso per i prodotti alimentari lavorati.

 

"In questo contesto - ha aggiunto Barrile - risultano essenziali quelle misure in grado di garantire la tenuta delle imprese. Preoccupa, pertanto, l'assenza di interventi di correzione delle aliquote di agevolazione sul credito d'imposta Transizione 4.0, ancora dimezzate rispetto al 2022". La richiesta di Confagricoltura è di ripristinare le aliquote del credito d'imposta per investimenti in beni strumentali al 40% (beni strumentali 4.0), auspicando allo stesso tempo un più generale riconoscimento dell'agevolazione anche per altre tipologie di beni.

 

Con riferimento all'estensione delle disposizioni per l'acquisto di carburanti per l'esercizio dell'attività agricola e della pesca, estesa anche alla spesa sostenuta per l'acquisto del gasolio e della benzina utilizzati per il riscaldamento delle serre e dei fabbricati produttivi adibiti all'allevamento degli animali, il Dg di Confagricoltura ha suggerito "il mantenimento della misura fino a una stabilizzazione europea dei prezzi e il riconoscimento, anche per il settore agricolo, dei crediti d'imposta per i carburanti per i trimestri successivi al primo del 2023, utile soprattutto in assenza di una traccia comunitaria sulla gestione dei prezzi energetici".

 

"Ribadiamo infine la richiesta di inserire il settore primario all'interno della categoria dei comparti energivori, - ha concluso Barrile - per tutelare maggiormente le imprese agricole in questo periodo critico, a vantaggio anche delle famiglie. Resta fondamentale, infatti, intraprendere un'azione di contrasto al caro bollette, anche tenendo conto dei modelli già adottati da altri Stati membri nostri principali concorrenti (Francia, Germania, Spagna) e, soprattutto, delle relative tempistiche di adozione".


Cia, servono interventi strutturali

"Gli obiettivi che il Governo si impone di raggiungere nel triennio 2023-2025 sono incoraggianti per i cittadini e le imprese, nonché per la ripresa dell'economia del Paese. In un quadro congiunturale che resta ancora incerto, non sono tuttavia rinviabili interventi strutturali per ridurre il peso dei costi di produzione e avviare il settore agricolo alla ripresa". È questo il commento di Cia - Agricoltori italiani che ha presentato una serie di proposte all'audizione sul Def dinanzi alle Commissioni congiunte Bilancio del Senato e della Camera.

 

Oltre ad una forte accelerazione degli interventi del Pnrr, occorre, secondo Cia, prevedere misure ulteriori che sostengano il consolidamento e lo sviluppo delle imprese e la tenuta del tessuto sociale del Paese. Le misure volte al contenimento del caro energia hanno fornito un concreto supporto alle famiglie e alle imprese più esposte, è dunque prioritario il mantenimento di tali sostegni tramite crediti d'imposta per l'energia per i trimestri successivi al primo del 2023.

Affianco a misure tese a ridurre i costi di produzione occorre prevedere per il settore zootecnico il ripristino delle percentuali di compensazione Iva sulle cessioni di bovini e suini, onde evitare un aggravio economico per il settore di diverse decine di milioni di euro.

 

Cia sottolinea anche l'importanza di sostenere i consumi con l'intervento di riduzione del cuneo fiscale annunciato dal Governo che dovrà indirizzarsi a beneficio di coloro che percepiscono redditi molto contenuti, compongono famiglie numerose, appartengono a fasce meno abbienti della società; tra i destinatari della misura anche i lavoratori stagionali agricoli. Occorre annoverare tra i beneficiari di questi interventi anche coloro che sono nella fascia della no tax area, ed i pensionati al minimo per cui oramai è improcrastinabile un incremento delle pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo Inps.

 

Sempre secondo Cia, questi interventi devono essere accompagnati, in parallelo, con un forte impulso all'innovazione anche attraverso il rinnovo degli incentivi di Transizione 4.0 che hanno permesso alle aziende agricole di dotarsi di macchinari funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi. Tale misura va, inoltre, ulteriormente incentivata attraverso la possibilità di cessione del credito prodotto.

 

Cia rimarca sulla necessità di intervenire con efficacia anche nelle innovazioni del settore agricolo proiettate verso la sostenibilità ambientale, aumentando la produzione di energia da fonti rinnovabili in modo significativo e mantenendo - allo stesso tempo - la destinazione dei terreni agricoli a fini produttivi.

 

Cia auspica, dunque, la possibilità di realizzare impianti agrisolari oltre l'autoconsumo aziendale con l'apertura di un nuovo Bando e chiede, infine, di definire i criteri e le modalità di attuazione della misura del Pnrr per la creazione di impiegati agrovoltaici, sviluppando la creazione delle comunità energetiche con il coinvolgimento delle popolazioni di determinati ambiti territoriali, in particolare nelle aree interne e marginali del Paese.

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Copagri, rafforzare tutti gli strumenti di garanzia pubblica

"Esprimiamo apprezzamento per l'approccio fortemente pragmatico e prudenziale che anima il Def, nel quale viene definito il grado di crescita del Paese e dell'economia italiana nel prossimo triennio e che vede la luce in un contesto economico internazionale ancora molto incerto, dove a farla da padrone sono le tensioni geopolitiche e le difficoltà legate ai noti incrementi record dei costi di produzione, cresciuti del 23,1% nel 2022, con picchi del 63,4% per i prezzi di fertilizzanti e del 25,1% per i mangimi, nonché dei costi dell'energia, incrementati del 49,7% su base annua". Lo ha sottolineato la Copagri intervenendo in audizione davanti alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato nell'ambito dell'attività conoscitiva preliminare all'esame del Def 2023.

 

"Tali difficoltà hanno portato a un calo della produzione agricola italiana, per contrastare il quale è fondamentale confermare le misure di carattere fiscale attualmente in vigore, quali ad esempio i crediti di imposta per l'energia e il carburante, ma anche prorogare interventi quali gli sgravi contributi per i giovani imprenditori agricoli e l'esenzione Irpef per i redditi agrari e dominicali per tutto il 2024; si tratta di strumenti che hanno dimostrato di funzionare egregiamente e di essere molto utilizzati e apprezzati dai produttori agricoli", ha suggerito la Copagri, rilanciando le molte proposte già avanzate in altri consessi istituzionali.

 

"Accanto a queste misure, è importante rafforzare tutti gli strumenti di garanzia pubblica e finanziamento a favore delle imprese agricole, quali ad esempio la cosiddetta 'Nuova Sabatini' e il Piano Transizione 4.0, che in pochi anni di funzionamento per il primario hanno fatto registrare investimenti di tutto rispetto", ha aggiunto la Confederazione, sottolineando poi la rilevanza di "tutti quegli interventi utili a favorire la tanto decantata transizione ecologica ed energetica del Paese, promuovendo e valorizzando la produzione di energia da fonti rinnovabili da parte delle imprese agricole".

 

"Nel ribadire poi la necessità di lavorare per abrogare definitivamente l'entrata in vigore di plastic tax e sugar tax, guardiamo con favore alle annunciate misure accessorie legate al Def, a partire dal collegato agricolo, del quale attendiamo di conoscere i contenuti, e passando per interventi quali la riforma fiscale, le misure organiche per la promozione, la valorizzazione e la tutela del made in Italy, la delega al Governo per la realizzazione di un sistema organico degli incentivi alle imprese, le misure in materia di semplificazione normativa e il rafforzamento del sistema della ricerca", ha concluso la Copagri, ricordando che proprio "la ricerca e l'innovazione saranno sempre più importanti, insieme alla questione infrastrutturale, per rispondere ai problema legati al climate change e alla siccità".