La convivenza tra le attività dell'uomo e gli animali inselvatichiti non è di facile gestione e ultimamente si sono riscontrate forti criticità, situazioni davvero peculiari che in certi casi non rientravano, a pieno, nei dettami normativi.
Questi aspetti meritano un approfondimento e interventi mirati perché tutto evolve in modo veloce: devono quindi essere rivisti i confini di questa convivenza per rispettare le attività economiche dell'uomo e per salvaguardare gli animali.
Se n'è parlato al webinar "Animali inselvatichiti, gestione e criticità" organizzato da Upa Siena lo scorso 17 gennaio nell'ambito della rubrica "Nel campo dell'attualità" che è possibile rivedere online.
Fra le molte esperienze, si ricorda quella in cui si è dovuto gestire mandrie di bovini indocili, accresciutesi nel tempo, e diventate cagione di danno e di rischio per le cose e per le persone. Così anche per i suini inselvatichiti.
Medesima considerazione con l'aggravante, ed il rischio, di nefasti incroci con i "cugini" cinghiali. Un connubio pericoloso che accentua, in negativo, i comportamenti usuali degli stessi animali.
Infine merita senz'altro menzionare cosa accade fra cani randagi e lupi. Azzardo all'ennesima potenza. Certi "incroci" originano "ibridi" che, normalmente, sono una mescolanza delle peculiarità meno pregevoli di ogni specie.
A capo ed alla base di tutto questo c'è il comportamento discutibile dell'uomo che, con troppa leggerezza, innesca azioni irreversibili. Un Paese civile, non può, per mille motivi, permettere questo scempio. E qui si torna alla normativa. Ripartite e policrome le competenze fra ministeri, regioni, comuni e Usl. Una variegata e composita regolamentazione che spesso allunga i tempi d'intervento.
Il caso di San Casciano dei Bagni
Ha evidenziato l'esperienza di San Casciano dei Bagni (Si) la sindaca Agnese Carletti, dove sul confine con altri comuni, un'altra regione e altre due province, di Terni e Perugia, bovini hanno assunto nel tempo gli atteggiamenti di animali selvatici. Difficilmente catturabili, questi animali sono un pericolo per l'incolumità pubblica perché attraversano strade e creano danni a chi ha un'azienda agricola in quel territorio.
Da circa un anno si sta cercando di affrontare la difficile questione con tutti i soggetti coinvolti riuscendo a trovare un percorso condiviso: "Abbiamo la necessità di avere una codificata procedura per la trattazione di questi casi, così come risulta fondamentale attivarsi immediatamente" ha spiegato Carletti.
L'esperienza di Asciano
Un'esperienza simile a quella di San Casciano dei Bagni è stata riportata da Luigi Liberti, direttore Uoc Sanità Animale Azienda Usl Toscana Sud Est Area Sud, che ha parlato della criticità rilevata nel comune di Asciano (Si) per la presenza di bovini inselvatichiti e di come sia stata gestita. Insieme a lui Ettore Barneschi, direttore Uoc Sanità Animale Azienda Usl Toscana Sud Est, che ha ribadito: "È fondamentale il comportamento dell'allevatore. L'incuria è la principale causa di queste avverse situazioni".
Liberti ha poi sottolineato che "Situazioni spurie come quelle che stiamo trattando favoriscono la diffusione di malattie infettive, ove la tempestività ed il controllo fanno la differenza nella prevenzione e cura".
Animali selvatici e domestici: cosa succcede quando si incrociano?
Gli aspetti e le conseguenze degli incroci di animali selvatici e domestici, come cane e lupo, che danno origine a ibridi sono stati illustrati dal professore Marco Apollonio, ordinario di Zoologia Dipartimento Medicina Veterinaria Università di Sassari che ha evidenziato: "Sono situazioni assolutamente da attenzionare. Lo stallo normativo certamente non aiuta. Esempi concreti ed interessanti possiamo riscontri nei Paesi europei, indubbiamente più attivi ed attenti".
E chi paga i danni?
Chi subisce i danni provocati dagli animali come può farsi valere? E il proprietario eventualmente individuato cosa e come può rispondere? A queste domande ha aiutato a rispondere l'avvocato Giovanni Calugi: "In caso di certezza della proprietà degli animali i danneggiati possono indiscutibilmente rivalersi sulla stessa. La criticità è quando non conosciamo il proprietario. Potrebbe essere utile creare un fondo all'uopo predisposto per ristorare chi subisce danni ed infortuni per queste situazioni. Senz'altro la norma vigente non è rispondente alle evidenziate necessità".
Guarda il webinar
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Fonte: Upa Siena