Il fresco nell'ecommerce
L'emergenza sanitaria ha comportato molti cambiamenti non solo nelle abitudini di spesa, ma anche nei modi con i quali la stessa spesa viene fatta.Anzitutto è aumentato il ricorso alla moneta elettronica, tanto che oggi il 33% degli acquisti è pagato in questo modo.
Una crescita sollecitata dal contemporaneo aumento degli acquisti sul web, dove si è registrato un inatteso proliferare degli acquisti di prodotti alimentari freschi.
Un cambiamento di abitudini messo in evidenza da "Affari e Finanza", il dorso dedicato all'economia che accompagna in edicola Repubblica del 10 maggio.
L'articolo, a firma di Marco Froio, riassume i risultati delle analisi condotte dagli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano per monitorare come si compone oggi il carrello virtuale.
Si scopre così che è aumentato il peso di alimentari e bevande, mentre si sono ridimensionati i prodotti per la cura della casa e della persona.
Nel primo trimestre di quest'anno i prodotti freschi hanno rappresentato quasi un quarto degli acquisti totali.
L'articolo non ne fa cenno, ma da questi dati emerge quanto sia importante per il mondo agricolo prendere nota di questa evoluzione per attrezzarsi di conseguenza.
Il canale dell'ecommerce difficilmente potrà superare per volumi di vendita quelli tradizionali, ma può rappresentare un importante strumento per ridistribuire con più equità il valore realizzato nel percorso di filiera, oggi sbilanciato a favore della distribuzione.
Il vino sul web
Si parla di commercio elettronico anche sulle pagine de "La Stampa" dell'11 maggio, dove Giuliano Balestreri racconta le vicende di un importante protagonista del settore enologico che ha affidato alle vendite online i suoi successi.Protagonista dell'articolo è Tannico, grande enoteca on line italiana, reduce da una importante campagna acquisti in Francia, che ne ha ulteriormente ampliato importanza e orizzonti.
Incurante delle conseguenze delle chiusure di bar e ristoranti, ma anzi favorita per il contemporaneo aumento del consumo domestico, questa enoteca digitale ha chiuso il primo trimestre con il segno più davanti.
Dopo aver raccontato i successi di questa impresa, l'articolo si conclude mettendo in evidenza l'accordo con l'Istituto per il commercio estero, destinato a sostenere l'export di 400 piccole cantine.
L'intesa prevede un supporto economico, tecnico e logistico per fornire a queste case vinicole gli strumenti necessari ad aumentare i volumi di vendita attraverso l'ecommerce.
Finanziamenti
Proroga automatica delle moratorie e significativo aumento della durata dei finanziamenti garantiti, mantenendo invariato il grado di copertura della garanzia pubblica.È quanto chiedono istituti di credito e imprese per prevenire spiacevoli sorprese che si potrebbero ritrovare nel decreto "Sostegni due".
È questo l'argomento al centro dell'articolo pubblicato il 12 maggio da "Il Sole 24 Ore" e che fa seguito alla lettera, firmata fra gli altri anche dalle organizzazioni agricole.
Nella lettera, indirizzata alle istituzioni italiane, si chiede che le misure adottate siano immediatamente operative senza la necessità di emanare una regolamentazione secondaria.
Tra le richieste, quella di allungare da sei a dieci anni il periodo di rimborso dei finanziamenti garantiti.
L'articolo si conclude con le parole del direttore generale di Abi, Giovanni Sabatini, che chiede di potenziare i sistemi di garanzia e supportare con misure di ristrutturazione le imprese con potenzialità di recupero.
Fra queste, aggiungo, ci sono di certo le imprese agricole, che anche durante i periodi più difficili dell'emergenza sanitaria hanno comunque continuato a produrre.
Biometano
È uno degli esempi più significativi di economia circolare, che coinvolge più livelli: ambientale, economico e sociale.È il biometano agricolo, argomento del quale si occupa il "Corriere del Mezzogiorno" del 13 maggio, che lo descrive come una delle fonti energetiche che può dare un contributo decisivo a ridurre e persino azzerare l'impiego dell'energia fossile.
Le risorse che il Piano nazionale di ripresa e resilienza destina a questo settore, se adeguatamente utilizzate, sono un'opportunità straordinaria per il comparto agricolo.
In Italia, si legge nell'articolo, esistono circa 1500 impianti per la produzione di biogas agricolo, dai quali escono circa 10TWh di energia elettrica, ai quali si stanno affiancando impianti di produzione di biometano agricolo.
Dagli scarti agricoli si ricava il biogas per uso elettrico e dai reflui zootecnici il biometano da destinare al trasporto o da immettere in rete. I residui di queste trasformazioni producono fertilizzanti organici indispensabili per restituire nutrienti al suolo.
Tuttavia c'è ancora qualche resistenza all'utilizzo di queste tecnologie a causa di false informazioni che andrebbero sfatate una volta per tutte.
Impianti gestiti correttamente, conclude l'articolo, e nel rispetto delle regole, non comportano rischi e rappresentano una risorsa preziosa per la transizione agroenergetica.
La giornata delle api
Il 20 maggio si celebra la giornata mondiale delle api e il settimanale "Gente", in edicola il 14 maggio, dedica a questo insetto un ampio reportage.Gaetano Zoccali firma questo articolo dove si ricorda che il 90% delle piante selvatiche ha bisogno delle api per l'impollinazione.
I servizi resi dalle api vanno dunque ben oltre la produzione di miele e di alimenti, poiché garantiscono la sopravvivenza degli ecosistemi.
Le specie di api nel mondo sono circa 20mila e circa un migliaio di queste sono presenti in Italia. Purtroppo è proprio nel nostro paese che si sono registrate morie significative già dal 2003, che hanno coinvolto sino al 20% delle colonie.
Molteplici sono le cause, dagli agrofarmaci all'assenza di aree incolte, che riduce la presenza di fiori.
L'articolo ricorda allora il progetto Bee the Future, grazie al quale in alcune regioni si è deciso di diffondere fiori di malva, girasole, calendula, coriandolo, fiordaliso, considerati "fiori amici" delle api.
In conclusione si ricorda che numerosi comuni si sono dichiarati amici delle api e promuovono pratiche che favoriscono la presenza e la diffusione delle arnie anche in ambiente urbano.
Improvviso, il maltempo
Settimana caratterizzata dal passaggio di numerose e veloci perturbazioni, che in particolare nel Veneto hanno lasciato il segno.Nel veneziano si lamentano i danni per alcune grandinate che hanno colpito i vigneti.
Le perdite, scrive il "Corriere del Veneto" del 15 maggio, sono quantificabili in circa 50 milioni di euro soltanto nella bassa padovana.
Qui la grandine si è presentata a macchia di leopardo, danneggiando frutteti, vigneti e coltivazioni di mais, frumento e barbabietole.
Risparmiata invece l'area nel prosecco Docg Conegliano Valdobbiadene, dove la grandine ha interessato una fascia ridotta, limitandosi a danneggiare un'area di circa 30 ettari.
Le etichette dei salumi
Gli allevatori di suini sono ancora alle prese con una lunga stagione di crisi che non accenna a mollare la presa.La speranza di un'inversione di tendenza è legata a molti fattori, fra questi la ripresa dei consumi interni, favorita dalla recente introduzione della obbligatorietà in etichetta dell'indicazione della provenienza delle carni per salumi e insaccati.
La legge, ricorda Attilio Barbieri su "Libero" del 16 maggio, è dello scorso 2020, ma è entrata in vigore solo dal febbraio di questo anno.
Oggi però si scopre che una percentuale importante dei salumi in vendita è priva dell'indicazione della provenienza delle carni.
Ad essere esentate sono le produzioni a marchio Dop, cosa che appare di buon senso considerando che queste possono utilizzare esclusivamente carni italiane.
Diverso il caso dei salumi Igp (Indicazione geografica protetta) anch'essi esentati dall'obbligo di indicare la provenienza, ma che in alcuni casi possono utilizzare carni di varia origine.
A questo elenco di salumi "esenti", sottolinea l'articolo, si aggiungono i salumi porzionati e confezionati sul punto vendita della grande distribuzione.
Sull'intera vicenda, conclude l'articolo, pesa poi il carattere sperimentale della normativa, i cui effetti sono destinati a scadere con la fine del 2021, fra poco più di sette mesi. Per quella data la norma italiana potrebbe essere sostituita dalle normative europee del Farm to Fork.
Ma il rischio è che venga accolto il sistema di etichettatura Nutriscore, poco favorevole al made in Italy.
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