Formare ingegneri operanti nel settore agroindustriale dotati di una visione sistemistica, ovvero un approccio allo studio e all'implementazione di soluzioni applicative basato su una visione complessiva degli aspetti tecnologici degli elementi di filiera, sulla capacità di modellare e gestire le interazioni fra i vari componenti, supportati da conoscenze di base del settore.

E' questo il proposito del nuovo Corso di laurea magistrale in agricultural engineering, progettato ed erogato in lingua inglese al Politecnico di Milano nel Campus di Cremona, in collaborazione con l'Università Cattolica del Sacro Cuore.

La crescente complessità tecnologica che caratterizza la moderna produzione e filiera agroindustriale richiede sempre più delle figure professionali con forti conoscenze ingegneristiche e competenze sistemistiche.
Come in altri settori, anche in quello agrario e delle produzioni animali è ormai nota la necessità di una forte connotazione multidisciplinare per gestire l'innovazione tecnologica, anche e soprattutto per incrementare il livello di sostenibilità e garantire la sicurezza alimentare.

L'intero comparto si sta infatti innovando, basti pensare che negli ultimi tre anni la crescita media annua dell'agricoltura 4.0 in Italia è stata del 104% (Osservatorio Smart AgriFood, 2021). Mentre la ricerca di una sempre maggiore sostenibilità sta creando nuove spinte innovative.

Il nuovo corso nasce proprio "per rispondere alle tante esigenze che le aziende e le organizzazioni del settore ci hanno evidenziato in questi anni" afferma Filippo Maria Renga, direttore dell'Osservatorio Smart AgriFood (School of management del Politecnico di Milano e Laboratorio Rise - Research & innovation for smart enterprises dell'Università degli studi di Brescia).

Fine ultimo del corso è quello di formare ingegneri specialisti in grado di affrontare la complessità dei sistemi della filiera agroindustriale e l'interdipendenza degli elementi critici correlati alla sicurezza del sistema agroalimentare come: la pianificazione e gestione dei sistemi produttivi e di filiera, le tecnologie emergenti di supporto alla produzione, l'interazione con l'ambiente e il territorio.
Per farlo, il laureato utilizza competenze ingegneristiche trasversali sul sistema nel suo complesso, che gli consentono di orientare scelte strategiche con il supporto di figure più specialistiche, alle quali non si sostituisce.

Il laureato è quindi una figura in grado di comprendere e risolvere i problemi tipici dell'ingegneria industriale, contestualizzati nell'ambito agricolo e agroindustriale, con particolare attenzione alla sicurezza alimentare e di processo. Il laureato integra e supporta queste competenze con un approccio metodologico tipico dell'ingegneria dell'informazione, tramite l'applicazione delle tecniche e dei metodi di analisi di grandi quantità di dati (big data analytics), dei metodi e delle applicazioni di intelligenza artificiale e delle tecniche di monitoraggio, automazione e controllo, valutandone l'applicabilità nella gestione dei sistemi produttivi e nel miglioramento dei processi dal punto di vista della sicurezza e della sostenibilità sia economica che ambientale.

   


Un corso, quattro semestri, numerosi sbocchi professionali

Il Corso di laurea magistrale in agricultural engineering "inizia subito, il prossimo settembre, con l'anno accademico 2021-2022" specifica Renga, ed è suddiviso in quattro semestri.

Durante il primo semestre gli allievi affrontano un percorso formativo differenziato in base al corso di laurea triennale di provenienza, al fine di acquisire le conoscenze indispensabili alla formazione specialistica dell'ingegnere per l'agricoltura. Gli allievi provenienti da un curriculum ingegneristico acquisiscono conoscenze di base legate alla produzione primaria animale e vegetale, alla biochimica e alla microbiologia. Quelli di formazione non ingegneristica acquisiscono, invece, conoscenze di base di tipo ingegneristico, legate ai fondamenti dell'automatica e dell'informatica, all'analisi matematica avanzata e alla fisica applicata.

Dopo un primo semestre differenziato sulla base del curriculum di provenienza, tutti gli allievi sono formati con un percorso comune finalizzato ad acquisire conoscenze e competenze ingegneristiche applicate alla filiera agricola e agroindustriale.

Il secondo semestre del primo anno è dedicato all'apprendimento di conoscenze di area Informatica e tecnologia della comunicazione (Ict), relative in particolare alle tecniche di automazione e robotica e ai metodi e applicazioni di big data analytics, intelligenza artificiale e alle tecnologie per la tracciabilità. Ma fanno parte degli obiettivi formativi del secondo semestre anche le conoscenze dell'area di ingegneria industriale applicate all'agricoltura 4.0.

Il terzo e quarto semestre (secondo anno) sono invece dedicati al conseguimento degli obiettivi formativi di area industriale, ambientale e gestionale.

Dunque, nel corso di tutto il percorso gli studenti approfondiscono numerosi temi, raccolti per macroaree, sia dal punto di vista concettuale e metodologico, sia dal punto di vista implementativo e applicativo. Come numerosi sono gli sbocchi professionali dell'ingegnere dell'agricoltura: aziende della filiera della produzione agricola e agroalimentare, studi di consulenza per l'ambiente e centri di ricerca e laboratori sono per citarne alcuni.

Visita questa pagina per conoscere più nel dettaglio come si articola il corso e per avere maggiori informazioni contatta la segreteria del Polo territoriale di Cremona del Politecnico di Milano all'indirizzo email segreteria-cremona@polimi.it.

L'ingresso del Campus di Cremona
L'ingresso del Campus di Cremona
(Fonte foto: Politecnico di Milano)


Cosa serve per essere ammessi?

Come anticipato il Corso di laurea magistrale in agricultural engineering è in lingua inglese, di conseguenza un prerequisito essenziale per l'ammissione è l'adeguata conoscenza della lingua inglese di livello non inferiore al B2 del Quadro comune europeo.

Inoltre, ai fini dell'ammissione occorre essere in possesso di un titolo di laurea.

"Le iscrizioni sono già iniziate e sono arrivate le prime anche dall'estero", fa sapere Filippo Renga.

Consulta questa pagina per scoprire le lauree che permettono l'ammissione al corso.


Appuntamento virtuale per saperne di più

Per far conoscere il più possibile questa nuova opportunità data dal Politecnico di Milano nel Campus di Cremona, in collaborazione con l'Università Cattolica del Sacro Cuore, giovedì 22 aprile 2021 è in programma l'evento virtuale dove verranno presentati l'offerta formativa, il contesto e gli sbocchi occupazionali.

Dalle 15.00 alle 18.00 gli interessati potranno sostenere dei colloqui individuali online con i docenti dei corsi e con la segreteria studenti. Partecipare è semplice, basta iscriversi tramite il form che è disponibile fino al prossimo 18 aprile.

Visita questa pagina per avere ulteriori informazioni sul programma dell'evento virtuale o scrivi all'indirizzo email orientamento-cremona@polimi.it.

Image Line è partner dell'Osservatorio Smart AgriFood