Digital Fields Hack è nato da un dato, il modello agroalimentare attuale è insostenibile a livello ambientale, e da una convinzione, conciliare produttività e sostenibilità è possibile, se si abbraccia la sfida della digital innovation. A pensarla così non sono solo le aziende che lavorano nell'innovazione digitale, ma anche le istituzioni che tutelano le imprese agricole, come Fondazione campagna amica e Crea che, infatti, hanno voluto patrocinare l'evento.

"Con Tim Wcap ed Olivetti, l'hackathon di Digital Fields è stato una positiva opportunità di contaminazione, che ha dato vita a dieci prototipi innovativi di soluzioni tecnologiche per l'agricoltura del futuro; ma soprattutto, grazie alle testimonianze di imprenditori, scienziati ed esperti del settore ci ha fatto capire le enormi potenzialità del 'saper fare' made in Italy: alte competenze e creatività, in questo caso, al servizio di uno dei settori più rilevanti per l'economia mondiale, per la vita dell'umanità e la salute del pianeta", ha affermato Sara Roversi, founder del Future food institute.

Più di cinquanta giovani tra sviluppatori, marketer ed esperti di user experience hanno partecipato all'hackathon. Con il supporto di dieci mentor, i partecipanti si sono cimentati nelle due sfide lanciate dalle aziende organizzatrici: come utilizzare in modo ottimale i dati raccolti dentro e fuori il campo per garantire la sicurezza del raccolto, e implementare una user experience per fruire dei dati presenti nell'applicazione secondo le priorità dell'azienda agricola.

"Il progetto Digital Fields nasce perché sappiamo che le nuove tecnologie digitali hanno un grande potenziale da esprimere in ambito agroalimentare. Pensiamo all'opportunità di ottimizzare il rendimento della produzione ed efficientare i costi grazie ai dati di campo raccolti con soluzioni Iot. Oppure alla garanzia di sicurezza offerta da soluzioni blockchain per il tracciamento della filiera di produzione e la certificazione degli alimenti. È un settore vitale che merita un'attenzione specifica", ha dichiarato Attilio Somma, vicepresidente di Innovation di Tim.

L'hackathon è durato trenta ore non-stop e al termine della maratona i team sono stati valutati da una giuria di esperti che ha premiato le tre idee migliori, team Smart Farmer, AgroDolce e The Smart Farm, con un montepremi di 10mila euro in buoni Amazon. Un premio utile a sostenere lo sviluppo di un nuovo progetto o per dare linfa a un business digitale già avviato.

Giuria Digital Fields Hack
La valutazione da parte della giuria di esperti

Smart Farmer, classificatasi al primo posto, ha ricevuto in premio 5mila euro in buoni Amazon per sviluppare il progetto relativo ai trattamenti fitosanitari per la riduzione di sprechi e di inquinamento.

AgroDolce, idea classificatasi al secondo posto, è stata la destinataria del premio di 3mila euro in buoni Amazon, grazie al progetto relativo ad una piattaforma che possa unire i dati Iot e quelli Ai all'esperienza diretta dell'agricoltore, grazie all'implementazione della realtà aumentata, per l'interpretazione e la verifica dei dati in real time.

Infine, ad aggiudicarsi il terzo posto e il relativo premio di 2mila euro in buoni Amazon è stata The Smart Farm, che si basa su un'applicazione in grado di rappresentare i dati relativi ai campi in modo semplice e user-friendly.

"L'utilizzo delle innovative soluzioni Iot anche in ambito agricolo, con la raccolta di informazioni dai sensori, la trasmissione via cloud e l'analisi intelligente del dato con modelli di business intelligence, permette di tenere sotto controllo i parametri ambientali che influenzano la resa e la qualità dei raccolti", il commento di Gaetano Di Tondo, head of Institutional and external relations di Olivetti.

Digital Fields Hack 2018
Digital Fields Hack, Bologna