La prima stima sul risultato dell’annata agraria 2017 - formulata dall’Istat per il Mezzogiorno d’Italia e contenuta nel rapporto “L’andamento dell’economia agricola” pubblicato il 17 maggio 2018, colpisce per la positività dei valori presentati rispetto al duro contesto di partenza, quotidianamente registrato dalla cronaca.

In particolare, l’annata agraria 2017 - pure caratterizzata da forti elementi negativi, a cominciare dalla siccità, che ha duramente colpito tutte le produzioni della ripartizione territoriale Sud - ha trovato elementi di compensazione che fa dell’agricoltura un settore economico in sostanziale tenuta, con un volume della produzione stimato ai prezzi del 2016 in aumento dello 0,6% nel 2017 sull’anno precedente e attestato in valori correnti a 14 miliardi e 71 milioni di euro. Mentre il valore aggiunto ai prezzi del 2016 – la differenza tra il valore della produzione di beni e servizi ed il valore dei costi intermedi sostenuti a fronte di tale produzione – si presenta in lieve flessione (-0,5%). In presenza di una sostanziale stabilità della produzione agricola nel 2017 sono invece aumentati complessivamente i prezzi di cessione dei prodotti agricoli del 7%.

I fattori negativi si sono fatti sentire di più nella ripartizione Isole, dove il volume della produzione, stimato ai prezzi del 2016, è diminuito del 2,7%, portandosi a 7 miliardi e 54 milioni di euro a valori correnti e con un calo del valore aggiunto del 4,6%. In in questo caso l’incremento dei prezzi è stato più contenuto e pari al 3,7%.

A stupire di più è il dato del volume produttivo del Sud, in controtendenza rispetto sia alle altre ripartizioni geografiche, tutte con il segno meno, sia a quello medio nazionale, che diminuisce del 2,4%.

 Si tratta di stime ancora non definitive, ma che vale la pena analizzare, se pur con alcune avvertenze.
Intanto la stima del valore della produzione comprende anche le branche silvicoltura e pesca, che però incidono marginalmente sul complesso delle attività del settore primario. Non solo, dai dati nazionali appare chiaramente che hanno avuto un volume della produzione in diminuzione sia la pesca (-2,6%) che la silvicoltura (-0,8%).
 

L'andamento della produzione e del valore aggiunto per regioni

Il risultato positivo della produzione agricola in volumi del Sud si basa in particolare sui segni più che si registrano in Abruzzo (+0,8%), attestato nel 2017 a 1583 milioni di euro in valore corrente e della Calabria (+5,6) che raggiunge i 2.578 milioni di euro in valore corrente. In queste due regioni alla crescita della produzione agricola si aggiunge il buon andamento del valore aggiunto: +0,3% in Abruzzo e +6,5 in Calabria.

Ma la crescita produttiva del Sud si poggia anche sulla sostanziale stabilità della produzione di due regioni tra quelle più colpite dalla siccità, quali sono la Campania (-0,5%) e la Puglia (-0,2%), dove per altro il calo del valore aggiunto -1,4 in Campania e -2,4% in Puglia è contenuto ben al di sotto della media nazionale (-4,4%).

Non sembrano pesare molto invece sul risultato del Sud i valori del calo della produzione agricola espressi da Molise (-1,6%) e Basilicata (-2,9%), dove pure si registra un calo del valore aggiunto rispettivamente del -4,6% e del -5,0%.

Nella ripartizione Isole, invece, non c’è partita: la Sicilia (-2,1%) e la Sardegna (-3,7%) vedono contrarsi la produzione agricola nel 2017, colpite entrambe gravemente dalla siccità e dalle gelate. In questo caso il valore aggiunto letteralmente crolla sia in Sicilia (-4,2%) che in Sardegna (-5,6%).
 

L'andamento di alcuni comparti produttivi al Sud: il caso della Puglia

L’andamento dei comparti produttivi rilevanti per l’economia agraria del Sud e delle Isole nel 2017 riesce a spiegarne in parte le stime di cornice sull’andamento di produzione e valore aggiunto. Per esempio la Puglia – che nel 2017 ha presentato un andamento della produzione del -0,2% a prezzi del 2016 - è gravemente colpita dalla riduzione del raccolto di grano duro, e lì la produzione cerealicola vede nel 2017 un -30,2% sul 2016, con una perdita secca sul valore medio a prezzi correnti 2012/2016 di oltre 100 milioni di euro.

Sempre in Puglia però la produzione di ortaggi nel 2017 registra una crescita del +10,4% e con un recupero in valore di oltre 110 milioni di euro sulla media 2012 -2016. La produzione di pomodoro invece cala del 6,6%, ma con una perdita sulla media degli ultimi sei raccolti di appena 5 milioni di euro. Nella filiera vitivinicola la Puglia assesta un +15% in termini di maggiore produzione sull’anno precedente e guadagna nel 2017 qualcosa come oltre 150 milioni di euro in più rispetto alla media 2012-2016 in valore. La produzione di olio in Puglia nel 2017 è in netta ripresa (+47,2) sull’anno prima, ma il premio in termini di maggior valore sulla media 2012-2016 è di appena 41 milioni, atteso che negli anni dal 2012 al 2014 l’effetto negativo della Xylella fastidiosa sulla produzione olivicolo-olearia era ancora contenuto.

In termini nominali l’economia agricola della Puglia nel 2017 dalla somma algebrica dell'output dei principali comparti, guadagna qualcosa come 196 milioni di euro di valore della produzione - stimati a prezzi correnti - rispetto alla media delle campagne del periodo 2012-2016.

Anche se tale dato andrebbe raffinato - depurandolo dall’andamento crescente dei prezzi, dalle variazioni di altri comparti minori non stimati nel dettaglio e dall’evoluzione del comparto pesca - restituisce in ogni caso la cifra di un Sud e di un Mezzogiorno lontani dagli stereotipi: territori pronti ad affrontare le sfide del mercato, dall’embargo alla Russia alla concorrenza internazionale, e delle avversità naturali – dalla siccità alla Xylella fastidiosa.