I dati europei e mondiali sui mercati del vino fanno ben sperare i produttori italiani, che vedono risalire le quotazioni del vino a causa di una produzione mondiale molto inferiore alla media degli ultimi 20 anni.

La campagna 2016 si è aperta con la notizia del calo dell’8% dello stock di vino e mosto detenuto dalle cantine spagnole – sottolinea Ruenza Santandrea, coordinatrice del settore vitivinicolo dell’Alleanza delle cooperative italiane Questo sta portando benefici sui listini internazionali dove i prezzi degli scambi stanno crescendo. Se a questo aggiungiamo la stabilità dei prezzi in Francia, ci sono tutte le condizioni per un mercato in ripresa, con valori italiani e spagnoli che dovrebbero ridurre lo storico gap nel confronto con i le quotazioni dei vini transalpini”.

A livello mondiale, la produzione di vino 2016, attestatasi a 259,5 milioni di ettolitri, è risultata più bassa di 15 milioni rispetto al 2015, con un -5,4% di differenza. Nell’Ue a 28 l’annata dovrebbe chiudersi con circa 165 milioni di ettolitri di vino prodotti, in calo del 4,3% rispetto ai 172,9 milioni del 2015. Scende del 10% la produzione francese, mentre quella spagnola del 6%, meno rispetto alle attese più negative.

Sul fronte dei consumi, il baricentro si sta sempre più di più spostando verso i paesi terzi, che rappresentano ora il 39% del totale, rispetto al 31% del 2000. Le performance positive a livello di consumo le registrano gli Stati Uniti, con un +1% a quota 31 milioni di ettolitri, e il Regno Unito, con una crescita del 2,4%, a 13 milioni di ettolitri. Leggerissimo aumento anche per i consumi in Italia, con un +0,3%, che porta così il livello di consumo totale nel Belpaese a 21 milioni di ettolitri.