Trombe d’aria, bombe d’acqua, grandine di enormi dimensioni e violenti nubifragi hanno colpito le campagne con migliaia di ettari sott’acqua, raccolti di frutta e verdura distrutti, vigne e piante rotte e divelte, capannoni scoperchiati e case, aziende e strutture agricole allagate.

E’ quanto emerge dal primo monitoraggio sugli effetti del maltempo effettuato dalla Coldiretti che chiede di verificare se ci sono le condizioni per la richiesta dello stato di calamità nelle zone colpite ma anche investimenti per mettere in sicurezza il territorio.

"Sono i drammatici effetti di una primavera impazzita che - sottolinea la Coldiretti - è iniziata con un caldo anomalo che ha favorito la precoce maturazione delle coltivazioni nei campi per poi distruggerle con manifestazioni temporalesche di una violenza estrema".

Particolarmente colpiti granoturco, soia, pomodoro e ortaggi ma anche frutteti e vigneti, comprese le pregiate coltivazioni com il melone Igp di Mantova, la pera di Modena e le pesche della Romagna Igp.
Non sono state risparmiate neanche le abitazioni rurali, le strutture aziendali, le serre ed i macchinari agricoli finiti sott’acqua, mentre in alcuni casi è stato necessario soccorrere anche gli animali. Secondo il monitoraggio della Coldiretti l’ondata di maltempo ha provocato danni alle campagne dal Veneto alla Lombardia, dalla Romagna all’Emilia dove ha purtroppo non ha risparmiato anche territori della provincia di Modena già colpiti dall’alluvione e dal terremoto, ma anche nel Centro Italia dove la perturbazione si è estesa.

Veneto
I terreni inzuppati non riescono ad assorbire la quantità d’acqua caduta e la situazione è critica nella bassa padovana. Ad aggravare la situazione della provincia di Padova anche le grandinate che hanno colpito i comuni di Montegrotto, Due Carrare e Monselice.
Sono migliaia gli ettari allagati: campi di mais, frumento e soia ma anche orti, serre, frutteti e vigneti" evidenzia Coldiretti, che ricorda inoltre la presenza in zona di allevamenti con molti animali in pericolo come polli e tacchini. Nella vicina provincia di Rovigo arrivano segnalazioni di coltivazioni affogate mentre il tempo non dà tregua. 

Emilia-Romagna
Non è più possibile attendere: è necessario un provvedimento fiscale di favore che tenga conto delle difficoltà in cui versa il nostro territorio dopo l'ennesima calamità che si è abbattuta sulla bassa modenese”.
E' quanto afferma il Presidente di Coldiretti Modena, Francesco Vincenzi, nel sottolineare che “la gente è ormai allo stremo: in meno di due anni si sono susseguiti il terremoto, una tromba d'aria, l'alluvione e ora di nuovo tornado e grandine. Ogni volta che pian piano si tenta di rialzarsi ecco che arriva un nuovo disastro e tocca di ripartire da capo. I nostri imprenditori sono di tempra resistente ma senza un aiuto delle Istituzioni rischiamo davvero che tutto venga vanificato".
Vincenzi chiede quindi che vengano avviate al più presto le procedure per verificare se esistono le condizioni per la dichiarazione dello stato di calamità nei territori colpiti e che si studi un trattamento fiscale di favore che non può essere altro che un'esenzione totale dalle tasse.
La zona colpita è caratterizzata da un'agricoltura di pregio, culla del Lambrusco di Sorbara e della Pera dell'Emilia Romagna Igp oltre che di produzioni orticole di pregio. La grandine ha danneggiato i vigneti con perdite che, nella zona di Soliera e di Bastiglia, arrivano al 100% del prodotto; i pereti hanno subito danni ai rami ai frutticini mentre le ciliegie, in avanzato stadio di maturazione causa l'andamento anomalo della stagione, sono state colpite riportando lesioni che non verranno riassorbite ma, al contrario, aumenteranno con la crescita del frutto stesso andando ad inficiare la qualità del prodotto. Danni si registrano anche alle coltivazioni erbacee quali frumento, pomodoro e orticole che in alcune zone sono stati completamente annientati.
Ai danni di pioggia e grandine si aggiungono la tromba d’aria e il forte vento che hanno scoperchiato i capannoni, danneggiati i tetti delle abitazioni e delle strutture, divelto frutteti.
In provincia di Ferrara i temporali hanno scaricato vere e proprie “bombe d’acqua” sui campi coltivati, con piogge intensissime che hanno impattato sulle colture ed in breve alzato il livello dei canali di scolo, in queste ore osservati speciali. Nella zona di Copparo e in quella di Tresigallo e Migliarino i campi sono sommersi da diversi centimetri d’acqua, mentre nella zona di Argenta sono segnalate forti piogge (70 mm in pochi minuti) accompagnate da violente grandinate che hanno causato danni ingenti alle colture erbacee e orticole, alcune già con frutti prossimi alla raccolta grazie alle temperature più elevate della norma delle scorse settimane. La grandine non ha risparmiato l’area compresa tra Tresigallo, parte di Formignana, Jolanda, Migliarino per poi spostarsi a Filo d’Argenta. Dal copparese (Coccanile, Gradizza) giungono anche notizie relative  a chiusura di strade rese impraticabili per l’eccesso di piogge. Coldiretti invita gli agricoltori interessati a contattare al più presto la propria compagnia assicuratrice o il Consorzio di Difesa per segnalare il danno presunto, ricordando che da quest’anno non è più operativa la norma di legge che prevedeva interventi compensativi al reddito tramite il fondo di solidarietà nazionale, rimanendo solo l’assicurazione lo strumento per ristorare gli eventuali danni calamitosi.
La grandine a macchia di leopardo ha colpito la provincia di Ravenna (Bagnacavallo, Traversara, Villanova, Masiera, Fusignano, Conselice). A farne le spese sono state soprattutto coltivazioni di albicocche, nettarine, susine, meli e peri colpite dai chicchi proprio nella delicata fase di accrescimento dei frutticini.

Lombardia
I danni maggiori si contano nella provincia di Mantova dove numerose aziende agricole sono alle prese con allagamenti non solo nei terreni ma anche nelle abitazioni e nelle strutture agricole.
Le preoccupazioni maggiori – afferma Paolo Carra, presidente di Coldiretti Mantova – riguardano in special modo le colture in pieno campo come mais, soia, orticole e melone dove le piantine rischiano asfissia per effetto dell’accumulo d’acqua, specie nei terreni “forti” dove il drenaggio è limitato. A pagare sono soprattutto le colture orticole e frutticole, tipo melone ed angurie, nel pieno della stagione primaverile e nella piena fase di crescita, ma anche i cereali a poche settimane dalla semina".