La Commissione europea accoglie con soddisfazione il voto espresso oggi dal Parlamento europeo sulla proposta di aggiornare il regime commerciale per i prodotti agricoli trasformati. I Pat sono merci ottenute dalla trasformazione di prodotti agricoli di base, come i dolciumi, il cioccolato, le paste alimentari, i prodotti da forno, i biscotti, gli alcolici e le bibite analcoliche. Le esportazioni di prodotti agricoli trasformati hanno raggiunto un valore pari a 41,7 miliardi di euro, facendo dell'Ue il maggior esportatore di tali prodotti a livello mondiale. Il nuovo regolamento, che faciliterà il commercio di Pat tra Stati membri dell'Ue e Paesi terzi, mira ad aggiornare il quadro giuridico per l'attuazione degli accordi commerciali preferenziali conclusi dall'Ue con Paesi terzi e prevede la concessione di restituzioni all'esportazione per taluni Pat in caso di perturbazioni del mercato (ad esempio qualora si verifichi un crollo dei prezzi dei prodotti agricoli a livello mondiale come conseguenza di un raccolto abbondante).

Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea e commissario responsabile per l'Industria e l'imprenditoria ha affermato: "L'industria alimentare rappresenta il settore industriale più importante dell'Ue in termini di occupazione e valore aggiunto. Il regime commerciale di tale settore è fondamentale per garantirne la crescita, e le norme che lo disciplinano andavano semplificate. Contiamo pertanto sull'imminente approvazione del Consiglio per l'adozione definitiva del regolamento".

Il voto di oggi ha per oggetto una proposta presentata dalla Commissione nel 2013 per adeguare il quadro giuridico che regola il regime commerciale dell'Ue per i prodotti agricoli trasformati al trattato di Lisbona, in particolare alle disposizioni concernenti gli atti delegati e di esecuzione. Il nuovo regolamento aggiorna il quadro giuridico che regola l'attuazione degli accordi commerciali bilaterali, segnatamente per quanto concerne i regimi commerciali preferenziali che l'Ue accorda a Paesi partner commerciali sotto forma di dazi all'importazione e contingenti tariffari ridotti o nulli in cambio di un miglioramento delle condizioni di accesso al mercato per i prodotti dell'Ue.

Viene così inoltre aggiornato il quadro giuridico che regola le restituzioni alle esportazioni di determinati prodotti alimentari creando un meccanismo di sicurezza che può essere attivato qualora si verifichino perturbazioni del mercato, come fluttuazioni significative dei prezzi di mercato dovute alle condizioni climatiche o alla speculazione. Ci si attende pertanto che il regolamento contribuisca al conseguimento degli obiettivi della politica agricola comune e in particolare a stabilizzare i mercati, a garantire la sicurezza degli approvvigionamenti e a fornire ai consumatori alimenti a prezzi ragionevoli.

Prossime tappe
Si prevede che il Consiglio approvi la proposta il 14 aprile. Una volta adottato il testo giuridico di base, la Commissione adotterà in breve gli atti delegati e di esecuzione necessari per regolare nei dettagli le diverse questioni trattate dal regolamento (ad esempio le licenze d'importazione, i dazi all'importazione, i contingenti tariffari, le restituzioni all'esportazione e i titoli di restituzione).

Contesto
Queste disposizioni normative sono particolarmente importanti per l'industria alimentare, che rappresenta di gran lunga il maggior consumatore di prodotti agricoli di base di produzione Ue come lo zucchero, il latte, i cereali e le uova. Il comparto alimentare rappresenta il settore industriale più importante dell'Unione in termine di occupazione e valore aggiunto e comprende 289.000 società, la maggior parte delle quali sono piccole e medie imprese, che producono un fatturato annuale complessivo superiore a 1.000 miliardi di euro dando lavoro a 4,6 milioni di persone. Con un valore delle importazioni pari a 11,8 miliardi di euro, nel 2012 la bilancia commerciale dell'Ue per tali prodotti ha raggiunto i 30 miliardi di euro, facendo registrare un aumento medio annuale pari al 13,2% dal 2008.