Almeno duecento ettari di terreni destinati alla cerealicoltura sommersi per ore, un paio di fienili allagati così come i magazzini e i garage che custodiscono i mezzi agricoli; inutile la pratica delle semine autunnali nelle zone più collinari, avena, trifoglio, favino, con la pioggia che ha “lavato” i terreni appena lavorati portando fino a valle interi strati di terra. Sono bastate poche ore di pioggia intensissima, nella giornata di ieri, lunedì, per far tracimare il fiume Cecina che in pochi minuti è arrivato a lambire diverse aziende agricole tra Pomarance e Ponteginori. In quell’area sono presenti anche abitazioni civili e imprese artigiane.

E’ la Coldiretti di Pisa a fare il punto dei disagi nella Bassa Val di Cecina dopo le pesanti precipitazioni che hanno colpito tutta l’area. “L’allarme è, per il momento rientrato – spiega Coldiretti – ma l’emergenza resta. Continuiamo a monitorare l’area e a raccogliere le segnalazioni”.

Nel fienile dell’azienda agricola di Sauro e Stefano Zagaglia, l’acqua tracimata dal fiume Cecina è arrivata fino a 30 centimetri in pochi minuti danneggiando intere file di balle di fieno. Da ore l’azienda agricola sta lavorando per salvare il salvabile: “La parte di balle di fieno che è venuta a contatto prolungato con l’acqua è da buttare – racconta Sauro – Stiamo cercando di mettere all’asciutto e al sicuro in caso di una nuova esondazione le balle che si sono salvate per non perdere anche quelle. Quel fiume non ci fa dormire tranquilli”.
Inondati anche i campi, poco distanti, di un paio di aziende agricole che producono cereali biologici destinati alla produzione di farine per scopo alimentare.

A preoccupare Coldiretti, più che l’intensità delle piogge autunnali, è la fragilità idrogeologica del territorio che in più occasioni si è manifestata. La provincia di Pisa, così come altri sei capoluoghi toscani (gli altri sono Firenze, Livorno, Lucca, Massa, Prato e Pistoia), presenta il 100% dei comuni a rischio frane e alluvione.