Mantenere aperti i canali diplomatici e puntare per il futuro ad una politica di dazi zero nell'interscambio commerciale tra Usa e Ue, andando subito a intervenire su alcuni prodotti agroalimentari particolarmente svantaggiati: aceto, olio d'oliva e formaggi, soprattutto il Pecorino Romano, prima esente da dazi.

 

L'accordo di libero scambio tra Ue e Mercosur può invece portare molti vantaggi all'economia dell'Unione Europea e all'Italia, anche perché grazie al contributo italiano saranno intensificati i controlli sulle derrate agricole provenienti dai Paesi latinoamericani per il rispetto delle essenziali condizioni di reciprocità sulle caratteristiche sanitarie ed ambientali dei prodotti, al fine di evitare fenomeni di concorrenza sleale, a danno di produttori e consumatori Ue. Un ruolo importante lo giocheranno i controlli erga omnes ed i controlli specifici, effettuati nell'ambito dell'Unione doganale tra gli Stati membri Ue, che saranno attivati anche direttamente sulle merci in partenza dai Paesi latinoamericani aderenti al Mercosur.

Sul piatto anche un pacchetto di misure di salvaguardia aggiuntive sotto forma di Regolamento Ue, proposto l'8 ottobre scorso dalla Commissione Ue.

 

È questo in sintesi il messaggio che proviene dall'incontro bilaterale del 31 ottobre 2025 tra il ministro dell'Agricoltura italiano Francesco Lollobrigida e il commissario europeo per il Commercio e la Sicurezza Economica, lo slovacco Maroš Šefcovic, tenutosi nella sede del Masaf in via XX Settembre a Roma.

 

L'incontro - dedicato ai principali temi di politica commerciale e alla cooperazione nel settore agroalimentare - è stato seguito da un momento di confronto con le principali organizzazioni agricole, che hanno posto con forza le proprie richieste e interrogativi sull'attuale fase del commercio internazionale.

 

Vi hanno partecipato: Coldiretti, Confagricoltura, Cia - Agricoltori Italiani, Copagri, Federalimentare, Assolatte, Legacoop Agroalimentare, Filiera Italia, Unionfood, Unione Italiana Vini, Federvini, Ente Risi, Agci Agroalimentare, Fruitimprese, Unaitalia e Fedagripesca Confcooperative.

 

Subito dopo l'incontro, si è tenuta una conferenza stampa congiunta del commissario europeo Šefcovic e del ministro Lollobrigida. Da parte delle organizzazioni agricole italiane è pressante la richiesta di interventi sui dazi Usa, che stanno penalizzando l'export agroalimentare, con possibili contraccolpi sui produttori agricoli. E restano pesanti dubbi da parte delle organizzazioni datoriali agricole sugli esiti futuri dell'accordo Ue-Mercosur: perché i tempi di attuazione dell'accordo potrebbero essere molto ravvicinati, mentre la messa a punto di eventuali contromisure sarà molto dilazionata nel tempo, visti i tempi di approvazione del Regolamento europeo sulle misure di salvaguardia proposto solo l'8 ottobre scorso. Mancano misure di salvaguardia ad attivazione automatica e - in mancanza di un immediato rafforzamento dei controlli alle frontiere - restano intatti i timori di un'invasione di merci sensibili a basso costo: carne bovina, pollame, zucchero, riso e latticini, per i quali nell'accordo sono state stabilite quote e misure di salvaguardia per limitare le importazioni e proteggere i mercati europei.

 

Lollobrigida, difendere i nostri produttori

Nell'illustrare il risultato dell'incontro, il ministro italiano lo ha definito "Un confronto aperto - ha sottolineato Lollobrigida - ma che sin dall'approccio ha rilevato la volontà di rendere l'Europa più credibile e lavorare a fianco del commissario Šefcovic per diverse questioni".

 

La prima questione affrontata, secondo quanto riferito da ministro Lollobrigida "è quella di garantire nei mercati internazionali la tenuta dell'export europeo e in questo ambito, per quanto ci riguarda, dell'export italiano". Seconda questione: "Abbiamo affrontato le vicende del sistema tariffario, a livello mondiale. L'Europa ha concluso un accordo con gli Usa, che confrontato con altri accordi di carattere internazionale, non ci vede particolarmente penalizzati. Abbiamo però avuto modo sempre di ribadire come noi non riteniamo un sistema tariffario con gli Stati Uniti di qualsiasi genere conveniente, sia per noi che per gli Stati Uniti stessi e quindi auspichiamo che nel tempo si riesca a lavorare per rimuovere il sistema tariffario, portandolo a zero".

 

Nello specifico delle esportazioni agroalimentari e dei dazi Usa, Lollobrigida ha affermato: "Però bisogna lavorare, per quanto ci riguarda, e da questo punto di vista abbiamo avuto l'impegno del commissario, a rimuovere alcune questioni che incidono su alcune nostre produzioni, con particolare riferimento all'aumento dei dazi sui formaggi, in particolare il Pecorino Romano, sull'olio d'oliva, l'aceto".

 

Poi il ministro ha affrontato il caso dei dazi sulla pasta al 107%: "Sono vicende che riguardano il sistema sanzionatorio antidumping che non c'entra con l'accordo di carattere commerciale, ma che oggi vede l'Unione Europea sostenere la posizione italiana rispetto alla vicenda stessa arrivando a sostenere la necessità di eliminare questa procedura, che porterebbe dei dazi insostenibili sulla pasta del 107%".

 

"Abbiamo poi trattato la vicenda dell'Accordo Mercosur-Ue - ha detto il ministro - l'Italia è stata decisiva nell'approccio alla modifica di quello che era il trattato già un anno fa, e il commissario ci ha confermato questo ruolo". Lollobrigida sull'accordo di libero scambio tra Ue e Mercosur ha ricordato come l'Italia "Non ha mai assunto una posizione pregiudizievole rispetto all'accordo di libero scambio, ma non intendiamo lasciare indietro nessuno. Sappiamo che nel complesso l'accordo con i Paesi del Mercosur per l'economia nazionale ed europea è un vantaggio, perché apre nuovi mercati, ma è evidente che alcuni settori potrebbero essere penalizzati".

 

A questo punto Lollobrigida mette in luce che "Abbiamo chiesto, che ad aggiungersi a quanto già ottenuto, una previsione del Quadro Finanziario Pluriennale di oltre 6 miliardi di euro a garanzia dei settori che possono subire delle criticità, sia considerato, accanto a quello del 'freno a mano',  il termine che, identificando un'eventuale diminuzione di valore di una produzione europea o addirittura un crollo dei prezzi in una singola nazione, azzeri in tempi rapidissimi, in 25 giorni, il sistema tariffario del Mercosur, riportandolo 'ab origine' come forma di protezione tariffaria".

 

Terzo tema affrontato dall'incontro quello della reciprocità. "Ciò che imponiamo ai nostri imprenditori - ha detto Lollobrigida - in termini di fitofarmaci, di vicende legate alla cura e al benessere animale, non può essere ignorato dai Paesi che vogliano esportare in Europa, abbattendo i costi di produzione in modo naturale e facendo concorrenza alle nostre produzioni. Su questo abbiamo avuto degli impegni che immagino il commissario avrà modo di ribadire anche qui".

 

Infine il ministro ha parlato anche dei prossimi accordi internazionali sul commercio, "Sui quali l'Italia vuole lavorare in fase ascendente, che tradotto significa prevenire i problemi che emergono spesso dopo la redazione delle bozze dei trattati o di direttive che possono incidere sui nostri sistemi".

 

Šefcovic, accordo Mercosur positivo per export agroalimentare

Il commissario Šefcovic, nel ringraziare l'Italia per l'accoglienza ha poi affermato: "Ritengo che sia molto importante sottolineare, per quanto riguarda il partenariato con il Mercosur, che già oggi questa è una destinazione molto importante per gli imprenditori italiani. È l'ottavo mercato di esportazione per importanza, che già oggi genera un surplus di 2 miliardi di euro. E naturalmente questa posizione è determinata in particolare dall'esportazione di prodotti agroalimentari". E ancora il commissario ha sottolineato come "l'accordo Ue-Mercosur consoliderà questo successo eliminando e riducendo i dazi doganali".

 

Attualmente i dazi doganali per l'agroalimentare nei Paesi del Mercosur sono molto elevati "e nella maggior parte dei casi saranno gradualmente eliminati fino a raggiungere livelli molto bassi o pari a zero" ha affermato Šefcovic, che ha anche sottolineato: "Un altro aspetto molto importante è che 57 indicazioni geografiche italiane, che rappresentano i prodotti più iconici provenienti dall'Italia, saranno ora protette da questo accordo. Ciò significa che saranno protette dal diritto internazionale. Non ci saranno quindi prodotti contraffatti o imitazioni di prodotti in questi Paesi, perché i vostri prodotti iconici saranno protetti da questo accordo".

Per dimostrare il buon funzionamento degli accordi commerciali di libero scambio Šefcovic ha fatto l'esempio del Ceta, Comprehensive Economic and Trade Agreement, tra Ue e Canada: "da quando è stato firmato l'accordo di libero scambio, sono cresciute del 1.300% le esportazioni di mozzarelle italiane. Questo è il potenziale dei vostri prodotti, delle vostre merci di alta qualità e anche dell'elevato standard qualitativo della vostra produzione agroalimentare in tutto il mondo. Vorrei anche esprimere la mia gratitudine al primo ministro Giorgia Meloni e al ministro Lollobrigida per aver chiarito quali sono gli aspetti da migliorare in tale accordo".

 

Šefcovic sottolinea di aver "tratto grande beneficio dagli scambi con i rappresentanti e gli stakeholder del settore agroalimentare italiano". E rassicura: "non solo vi abbiamo ascoltato, ma abbiamo anche recepito i messaggi provenienti dall'Italia. Posso quindi assicurarvi che l'accordo che vi proponiamo oggi è molto diverso da quello di un anno fa. E penso che i cambiamenti vanno esattamente nella direzione indicata dal ministro Lollobrigida pochi minuti fa, con misure di accompagnamento aggiuntive e molto migliorate".

 

Šefcovic, a breve un regolamento Ue sul Mercosur

Šefcovic a questo punto parla di misure di attuazione dell'accordo Mercosur "per proteggere gli agricoltori dell'Ue e italiani". Innanzitutto per i prodotti agroalimentari vi saranno "rigide quote di importazione" e altre misure che a breve saranno inserite in un regolamento Ue: "Quindi quello che stiamo facendo è mettere in atto misure forti per proteggere gli agricoltori dell'Ue e italiani, grazie a rigide quote di importazione e, per la prima volta, un regolamento che specifica in dettaglio come saranno attuate le misure di salvaguardia previste dall'accordo. Non abbiamo mai fatto nulla di simile".

 

Quindi  Šefcovic sottolinea: "Ma sappiamo che è importante per l'Italia, sappiamo che è importante per gli agricoltori italiani. Quindi stiamo mettendo sul tavolo il più forte atto legislativo a nostra disposizione, il regolamento europeo, per assicurarci di avere l'obbligo legale di avviare un'indagine ufficiale in caso di improvviso aumento delle importazioni di prodotti sensibili dal Mercosur del 10% o di improvviso calo dei prezzi di questi prodotti sensibili sui mercati europei".

 

Šefcovic, agire bene e presto su Mercosur

Ovviamente i tempi di approvazione di un regolamento Ue del Consiglio e del Parlamento sono lunghi, in più le misure di salvaguardia prevedono indagini piuttosto complesse, ma già sulla base del Mercosur si può fare molto. E Šefcovic, con riferimento a quanto detto alle organizzazioni agricole e dei produttori agroalimentari nella seconda sessione dell'incontro, ha affermato: "Ci sono scadenze molto rigide, dobbiamo agire letteralmente entro pochi giorni per garantire che non vengano arrecati danni alle aziende agroalimentari in tutta l'Unione Europea. Inoltre, gli standard ambientali e di sicurezza alimentare dell'Ue non saranno compromessi. Li monitoreremo sul campo, il che significa che ispettori e veterinari europei effettueranno controlli nelle imprese esportatrici dei Paesi del Mercosur, per garantire il rispetto delle condizioni di parità".

 

"Ciò comporterà ovviamente un aumento dei controlli delle nostre norme sanitarie e fitosanitarie, come ho detto sul campo nei Paesi del Mercosur - ha sottolineato il commissario - ma aumenteremo anche i controlli e le verifiche quando i prodotti arriveranno in Europa nei porti e in tutte le strutture responsabili dei controlli e delle verifiche, in modo da renderli molto più efficienti rispetto al passato".

 

Mercosur la rete di protezione da 6,3 miliardi dal 2028

"Inoltre, stiamo anche proponendo una rete di sicurezza unitaria. Si tratta di uno strumento finanziario del valore di 6,3 miliardi di euro che fa parte del prossimo Quadro Finanziario Pluriennale settennale dell'Unione Europea, che fungerà da polizza assicurativa nell'improbabile eventualità che l'accordo abbia un impatto negativo sul mercato europeo" ha detto ancora Šefcovic. Ma in questo caso si tratta di un ammortizzatore che non sarà disponibile prima del 2028. Fino ad allora, l'unico argine all'import di prodotti ad elevato potenziale di dumping ambientale e sanitario sarà quello dei controlli volti ad assicurare il rispetto del principio di reciprocità e - in ultima analisi - delle misure di salvaguardia da azionare entro 25 giorni.

 

Per attivare poi l'obbligo legale di avviare un'indagine ufficiale, in caso di improvviso aumento delle importazioni di prodotti sensibili dall'Mercosur del 10% o di improvviso calo dei prezzi di questi prodotti sensibili sui mercati europei, servirà il regolamento Ue annunciato dalla Commissione Ue l'8 ottobre scorso. Tre contromisure che sono tutte da attuare in un tempo che potrebbe essere di gran lunga successivo all'entrata in vigore dell'accordo Ue Mercosur, che attende ora di essere ratificato dai Parlamenti dagli Stati membri.

 

Sulle misure di salvaguardia Šefcovic ha inoltre sottolineato il contributo del Governo italiano alla loro costruzione, elemento migliorativo dell'accordo Mercosur: "Grazie all'intenso scambio di opinioni con il ministro, il primo ministro ha messo a punto un sistema di salvaguardia a più livelli che proteggerebbe le aziende agricole e gli agricoltori in Italia e in Europa e aprirebbe enormi possibilità di esportazione in questa parte del mondo molto dinamica".

 

Sul pieno rispetto del principio di reciprocità Šefcovic ha detto: "Vorrei anche ringraziare il ministro e le parti interessate per aver sottolineato l'importanza della questione della reciprocità per i produttori italiani. E ancora una volta, sono stato molto lieto di poter rassicurare i miei amici italiani che da qui alla fine dell'anno lavoreremo ancora più duramente per avviare iniziative sul benessere degli animali e sui fitofarmaci, al fine di garantire che le importazioni in Europa rispettino gli stessi standard di produzione della produzione interna".

 

Il commissario poi sulla questione dazi Usa, nel confermare la posizione del Governo italiano sugli obiettivi di riduzione delle tariffe a cominciare da quelle riguardanti alcuni prodotti particolarmente colpiti, è entrato in argomento sulla vicenda della pasta. "Siamo molto sorpresi per l'inchiesta sulla pasta dell'antidumping Usa. Stiamo collaborando con il Governo italiano e i produttori italiani di pasta per sciogliere questo nodo in collaborazione con le autorità Usa".

 

Šefcovic ha infine annunciato: "Il prossimo importante passo è l'accordo con la Cina con controlli sulle esportazioni di quel Paese verso gli Stati membri della Ue che vedrà l'impiego dei controlli erga omnes. Dobbiamo rendere i controlli sui prodotti più incisivi perché i prodotti importati devono rispettare gli standard Ue anche quelli sui fitofarmaci e veterinari. La forza dei controlli Ue sarà quella di un controllo digitale comune sui prodotti importati, che devono rispettare il principio di reciprocità delle regole imposte ai nostri imprenditori".

 

Al termine dell'incontro le organizzazioni agricole italiane non hanno mancato di puntualizzare la loro posizione in merito al Mercosur.

 

Coldiretti, da Šefcovic risposte insufficienti

"Al commissario abbiamo spiegato che non siamo contrari per principio agli accordi commerciali, ma è evidente che quello con il Mercosur, per come è stato impostato, non favorirà di certo il settore agricolo, aumentando la concorrenza sleale, la pressione al ribasso sui prezzi e i rischi per la salute dei cittadini" ha sottolineato il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini. "L'intesa non può funzionare se non si garantisce il rispetto del principio di reciprocità sugli standard produttivi. E le stesse clausole di salvaguardia, peraltro non automatiche, non offrono alcuna garanzia rispetto ai danni per le nostre imprese. Inoltre, la Commissione Ue sembra incapace di comprendere la necessità di un sistema di controlli efficaci su ciò che entra nell'Unione".

 

"Oggi in Europa - ha ricordato Prandini - viene verificato appena il 3% dei prodotti importati, con un sistema che lascia ai singoli Stati membri il compito di decidere i controlli, creando inevitabili dinamiche al ribasso. Un'ultima cosa che è bene ricordare - ha aggiunto Prandini - l'accordo Mercosur risale a 19 anni fa, quando spesso l'agroalimentare veniva usato come merce di scambio. Oggi il settore è trainante e queste logiche non sono più accettabili".

 

Cia, reciprocità e tutela effettiva produttori alla base degli accordi

Gli accordi commerciali devono servire a creare efficienza, competitività e vantaggi reciproci, non a scaricare i costi sulle imprese agricole. È questo il messaggio che il presidente nazionale di Cia - Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, ha portato al Masaf, nell'incontro con il commissario europeo al Commercio, Maroš Šefcovic, ribadendo la posizione dell'organizzazione: reciprocità e tutela effettiva dei produttori devono essere il punto di partenza di ogni trattativa internazionale.

 

Sul dossier Mercosur, Cia ha espresso forti preoccupazioni per l'insufficienza delle clausole di salvaguardia proposte dalla Commissione. "Servono meccanismi automatici e vincolanti, non discrezionali - ha osservato Fini -. Abbiamo necessità di maggiori certezze giuridiche rispetto alle soglie previste del 10% e di un sistema di monitoraggio trasparente e veloce per evitare l'import incontrollato di carne bovina, pollame, miele, zucchero e riso, che rischiano di mettere in crisi le filiere europee".

 

Nel corso dell'incontro, Cia ha sollecitato il commissario Ue a rilanciare con decisione il dialogo con gli Stati Uniti per raggiungere l'obiettivo "zero per zero" sui dazi, a partire dal vino. "La stabilità nei rapporti con Washington è prioritaria", ha spiegato Fini, ancora di più "dopo i pesanti segni di rallentamento del nostro export agroalimentare verso gli Usa, che da giugno ad agosto ha perso oltre 210 milioni di euro rispetto al 2024" e anche "contro il rischio di nuovi dazi antidumping sulla pasta italiana".

 

Copagri, meccanismo di salvaguardia troppo lento per Ue-Mercosur

Per il presidente della Copagri Tommaso Battista, "Quanto ai dazi Usa, pur ribadendo il nostro apprezzamento per l'operato e l'impegno del Governo sul versante diplomatico, riteniamo fondamentale che la Commissione Europea si adoperi con sempre maggiore determinazione per includere l'agroalimentare, o buona parte di esso, nella lista dei prodotti a dazio zero, così da scongiurare un duro colpo, stimabile in oltre un miliardo di euro, per numerose produzioni di punta del made in Italy, che pagano già lo scotto della svalutazione del dollaro americano".

 

"Analoga se non maggiore attenzione andrà poi posta ai contenuti dell'accordo di libero scambio Ue-Mercosur, che rischia di ingenerare più di qualche criticità, in particolare nel comparto agroalimentare, motivo per il quale è fondamentale valutare l'attuazione delle clausole di salvaguardia e garantire il pieno rispetto del principio di reciprocità e della sostenibilità delle produzioni, con monitoraggi ben più stringenti e cadenzati di quelli a periodicità semestrale annunciati dall'Esecutivo europeo", ha aggiunto Battista.

 

"Gli standard comunitari in materia di sanità, rispetto dell'ambiente e tutela della sicurezza alimentare, infatti, non sono assolutamente derogabili, motivo per il quale, stante l'ingente afflusso di prodotti che entreranno nel mercato unico a seguito dell'accordo, è bene chiarire come saranno effettuati i controlli previsti dall'intesa e come, soprattutto, verrà garantito il rispetto di tali requisiti", ha continuato il presidente di Copagri.

 

"L'accordo con il Mercosur, inoltre, pur prevedendo la possibilità di erogare una compensazione per gli agricoltori Ue nel caso in cui le clausole di salvaguardia non risultino sufficienti a prevenire crisi di mercato, non chiarisce come e con quali parametri verranno calcolati tali interventi compensativi e da dove, in particolare, deriveranno le risorse ad essi destinati", ha osservato Battista, ad avviso del quale "è fondamentale scongiurare il rischio che si vada ad attingere ai fondi del bilancio agricolo, già tagliati di oltre il 20%, o a quelli derivanti dalla riserva di crisi della Pac, anch'essa falcidiata dalla mannaia dell'Ue".