Nuove regole per i dottori agronomi e forestali, con l’adozione dallo scorso luglio di un Codice deontologico aggiornato, sulle tracce di un percorso di riforma delle professioni.
“Si è aggiornato il precedente impianto, che risaliva al 2006 – precisa Giorgio Buizza, presidente della Federazione degli agronomi lombardi ed è stato ampliato l’ambito di applicazione, che ora comprende nuovi argomenti, come la formazione permanente, l’obbligo di assicurazione, la possibilità di fare pubblicità a determinate condizioni. Di fatto sono più tutelati gli iscritti, così come coloro che si rivolgono agli agronomi per una prestazione professionale”.

Siete dunque soddisfatti del percorso compiuto, presidente Buizza?
“Sì, anche perché, seppure i rapporti coi ministeri siano stati tenuti direttamente dal nostro organo nazionale, la Lombardia ha dato un contributo concreto per migliorare l’impianto, che ci convince. Siamo in attesa dell’approvazione del regolamento, mentre il codice deontologico è entrato in vigore lo scorso luglio”.

Quali sono le principali novità?
“Come anticipato, l’obbligo di formazione, che costituisce un modo per rimanere sempre aggiornati e rappresenta, allo stesso tempo, un vantaggio per chi si rivolge ai dottori agronomi e forestali”.

Quando parliamo di obbligo…
“Significa che il mancato adempimento è motivo di sanzione disciplinare, secondo un percorso graduale che nei casi più gravi può arrivare alla sospensione dall’esercizio professionale. È obbligatoria anche l’assicurazione professionale, che comporta, accanto alle sanzioni previste ai sensi di legge, interventi disciplinari dell’ordine”.

Un’altra novità riguarda la possibilità di fare pubblicità. Rispetto al decreto Bersani, cosa cambia?
“C’è una maggiore trasparenza e, rispetto al decreto Bersani, non è più ammessa la pubblicità comparativa. Oggi i professionisti possono comunicare la propria attività seguendo principi informativi, di verità, di divulgazione dei titoli posseduti”.

Cosa cambia nel sistema di disciplina degli ordini?
“Prima gli aspetti disciplinari venivano regolati dagli stessi consiglieri, la riforma invece stabilisce l’istituzione di collegi di disciplina, separati rispetto all’attività amministrativa dell’ordine. Ciò impone un iter di nomina più lungo, che passa attraverso il presidente del Tribunale, ma se costituisce una garanzia per garantire maggiore imparzialità ed evitare i di interessi, è un prezzo che possiamo permetterci di pagare”.

Cosa cambia nei confronti dei clienti?
“Cambiano molti aspetti. Nei momenti in cui si assume un incarico il professionista deve innanzitutto dichiarare gli estremi della polizza professionale, assicurando così i clienti nel caso di danni arrecati dal proprio apparato professionale. Inoltre, con l’obbligo di dichiarare un preventivo indicativo di spesa mette al coperto i clienti da eventuali sorprese di spese non previste e non dichiarate. Si tratta di elementi che riducono al massimo il contenzioso fra le parti”.