A meno di due anni dall'evento, il presidente della Federazione Giorgio Buizza denuncia che i professionisti del mondo agricolo non sono stati minimamente coinvolti nella fase preparatoria di Expo, nonostante i temi attorno ai quali ruota il progetto siano le questioni di cui si occupiamo quotidianamente: l’uso sostenibile di risorse quali il suolo e l’acqua, la riduzione degli sprechi, l’incremento delle produzioni per nutrire il pianeta.
Buizza ricorda anche che, in concomitanza con Expo, nel 2015 si svolgerà in Italia il 6° congresso mondiale degli agronomi.
Tra i professionisti aderenti alla Federazione è molto forte la preoccupazione che l’Expo si risolva in un evento episodico e fine a se stesso che non lascerà tracce durature, a cominciare dalla aree in cui si svolgerà la manifestazione nella periferia di Milano.
“Non è per nulla chiaro – afferma senza mezzi termini Buizza - quale sia il progetto che sta alla base della proposta di Expo per migliorare le condizioni di vita di quella grande parte di popolazione mondiale che, pur disponendo di vaste risorse in termini di suolo, energia, acqua, vive quotidianamente il dramma della fame e della malnutrizione”.
In riferimento allo scenario nazionale gli agronomi lombardi lamentano altresì la mancanza di una proposta qualificante per dare corso ad un’agricoltura che non viva più di sovvenzioni pubbliche, ma che sappia promuovere nuovi modelli di sviluppo.
La Federazione invita in ogni caso a cogliere perlomeno le occasioni contingenti legate all’evento. “Se è corretta la stima che ipotizza oltre 20 milioni di visitatori nei sei mesi di apertura dei padiglioni – sottolinea Buizza -, è evidente che ci troviamo di fronte ad una grande opportunità per le imprese lombarde dedite all’agricoltura multifunzionale”.
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Fonte: Federazione dei dottori agronomi e dottori forestali (Fodaf) della Lombardia