In chiusura di Vinitaly si raccolgono i primi frutti dopo il primo anno di entrata in vigore del Reg CE 203/2012 sul vino biologico europeo. Secondo i dati del ministero dell'Agricoltura, in Italia ci sono 53mila ettari interessati da viti biologiche, pari all'8% dell'intera superficie viticola nazionale.

Facendo una stima sulla base della produttività media” ha spiegato Fabrizio Piva, amministratore delegato di Ccpb, Consorzio per il controllo dei prodotti biologici  “possiamo calcolare che ogni anno si producono tra i due e tre milioni di ettolitri di vino biologico”. Secondo uno studio della Cia - Confederazione italiana agricoltori, il 19% delle famiglie italiane ha acquistato vino bio.

Questo è un punto di partenza, il vino biologico può e deve crescere ancora” ha commentato Lino Nori, presidente di Consorzio il Biologico, “Il futuro è la sostenibilità, economica, sociale e ambientale; finora il bio è il metodo agricolo più sostenibile”.

Questi temi sono stati al centro del convegno “La filiera vitivinicola fra biologico, sostenibilità ambientale e responsabilità sociale”.
Davanti a una platea di 150 persone, esperti del settore hanno parlato di come la certificazione può contribuire a comunicare la trasparenza dei metodi di produzione e l’impegno del sistema produttivo a ridurre i fattori inquinanti nel rispetto dei protocolli internazionali e delle decisioni assunte in sede comunitaria.
"E' quello che facciamo tutti i giorni con la certificazione sul biologico e sugli Impatti ambientali verificati" ha concluso Nori.