“Un disegno di legge mirato a contingentare l’entità delle superfici cementificabili” per evitare un consumo indiscriminato del suolo agricolo.

E’ quanto ha dichiarato il ministro delle Politiche agricole, Mario Catania, intervenendo al dibattito al Palazzo dell’Informazione. Quella del consumo del suolo agricolo "è una questione importantissima. Vorrei ci fosse più attenzione da parte dell'opinione pubblica e di tutti noi su questo tema - ha aggiunto -. L'Italia non può continuare a perdere terreno agricolo ai ritmi degli ultimi 40 anni. Si tratta di una battaglia vitale, non possiamo lasciare alle generazioni future un terreno devastato che impedisce una produttivita' al livello delle esigenze del nostro Paese".
Si lavora su "un dossier economico che presenteremo nelle prossime settimane - ha sottolineato il ministro - e ci sono proposte precise: abbiamo un testo già diramato agli altri ministeri competenti e aspetto le risposte".

 

Per quanto riguarda il futuro della politica energetica del Paese, Catania ha richiamato l’attenzione sulla necessità di correggere il tiro nello sfruttamento del suolo agricolo ai fini della produzione energetica. “Occorre trovare altre forme di utilizzo – ha sottolineato il ministro – senza intaccare il suolo destinato alla produzione agroalimentare. Inoltre, sarebbe opportuno sfruttare alcune delle risorse che vengono dall’agricoltura per produrre energia, come gli scarti dei sottoprodotti, i reflui zootecnici, i resti delle potature e dei tagli”.

“ Negli ultimi anni – gli ha fatto eco Sergio Marini, presidente Coldiretti – l’agricoltura ha pagato un prezzo altissimo a causa dell’uso indiscriminato delle fonti alternative”.

 

Il ministro Catania è poi intervenuto sulla questione degli Ogm, affermando che "non è la risposta giusta per un Paese come il nostro. Abbiamo un sistema agricolo fortemente improntato alla qualità, l'uso degli Ogm non darebbe un plusvalore ma inclinerebbe il margine che la nostra agricoltura ha rispetto al consumatore".
“Siamo contrari all’omologazione – ha ribadito Marinila nostra battaglia è invece a favore della diversità e varietà della produzione agroalimentare. Bisogna competere sulla qualità e non sull’abbattimento dei costi di produzione”.

 

Il ministro è intervenuto anche sulla questione delle quote latte, precisando che "il problema ancora non è del tutto risolto. Si è molto circoscritto l'ambito di coloro che hanno ancora pendenze con l'amministrazione, ma la fase della riscossione nei confronti di coloro che devono somme all'erario ancora è lontana dall'essere conclusa".
"Stiamo lavorando per le soluzioni migliori, non vogliamo che le imprese falliscano per pagare i pregressi - ha aggiunto il ministro -. Auspico un maggior ricorso alle rateizzazioni. Ci sono ancora resistenze perché in giro ci sono cattivi consiglieri che istigano ad evadere il prelievo".

 

Sugli aiuti alle aziende agricole colpite dal sisma in Emilia, il ministro ha annunciato che "finalmente Bruxelles sta sbloccando l’erogazione degli aiuti diretti ai produttori interessati dal terremoto in anticipo rispetto alle scadenze normali". "Si tratta di diverse decine di milioni di euro - ha spiegato - che dovrebbero essere erogate ai produttori delle aree interessate nell'arco di un mese o due".

 

Riguardo, infine, ai possibili effetti della spending review anche sulle politiche agricole, il ministro ha dichiarato che "per ora in conto al ministero dell'Agricoltura, che quindi include anche il Corpo Forestale, c'è un taglio nell'ordine di alcune decine di milioni di euro sul bilancio del prossimo anno".
"Dovremo poi decidere come distribuire la riduzione delle risorse tra le varie spese dell'amministrazione - ha proseguito - sono tagli che si fanno sentire anche perché arrivano dopo un biennio di riduzione di risorse gia' fatte dal precedente governo, che avevano fortemente
assottigliato la disponibilita' di spesa delle varie amministrazioni".

Riguardo alla chiusura dell’Inran, il ministro ha ribadito che è stata fatta solo una "razionalizzazione delle spese", in quanto l’istituto è stato assorbito nel Cra, ente che già da anni si occupa di ricerca nel settore alimentare.