In questi giorni è rimbalzata sulle pagine di alcuni quotidiani e anche sul piccolo schermo la vicenda di un allevatore veneto che si è visto pignorare l'azienda, poi svenduta all'asta, per onorare i debiti contratti per aver superato i limiti di produzione imposti dalle quote latte.

Multe nate forse per un errore nei calcoli, ma intanto il lavoro di una vita e il frutto di tanti sacrifici è andato in fumo.

 

A nulla è servito che il debito, dopo un lungo contenzioso, sia stato rateizzato.

Con i prezzi del latte che ai tempi della vicenda non coprivano nemmeno i costi, saldare il debito si è rivelato impossibile, decretando così la fine dell'azienda.

Tante le storie simili a questa, mentre la vicenda delle quote latte e delle multe non si è ancora conclusa.

Si parla di migliaia di contenziosi aperti per un valore complessivo che sfiora il miliardo di euro.


Nuova rateizzazione

Un tentativo di giungere a una conclusione (le quote latte non esistono più da oltre dieci anni) è arrivato a inizio di quest'anno, con l'introduzione in Legge di Bilancio 2025 di un accordo transattivo, accompagnato da una nuova rateizzazione delle multe ancora riscuotibili.

AgroNotizie®, ne ha già parlato, evidenziando alcune criticità della proposta.

Modesto lo "sconto" concesso, a fronte della chiusura di ogni contenzioso.

 

"Tiepida" di conseguenza l'accoglienza da parte degli allevatori, mentre chi aveva aderito alla proposta si vedeva recapitare cartelle esattoriali non più dovute.

A inizio agosto il Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (Masaf), incontrando le rappresentanze degli allevatori, illustrava le procedure d'urgenza introdotte e dava assicurazione che nei calcoli si sarebbe tenuto conto della situazione economica dei singoli.


Confronto aperto

La partita però resta aperta e dal Masaf fanno sapere che già è stato aperto un tavolo di confronto con gli studi legali che assistono le aziende.

Con cadenze prestabilite e in funzione delle richieste avanzate dai difensori, come pure dalla rappresentanze sindacali, si prenderanno in esame le situazioni di chi ha aderito alle proposte di transazione.

In queste sedi saranno definiti gli aspetti legali ed economici.

La promessa è quella di tenere conto sia degli importi recuperati dai Titoli Pac (decurtati agli allevatori in mora) sia degli eventuali ricalcoli.


Proposte di transazione

Completate queste verifiche, l'interessato riceverà una proposta di transazione nella quale saranno contemplate le agevolazioni previste dal Decreto Salva-Infrazioni del 2023 (DL 69/2023 e successiva Legge 103 del 2023).

Come già stabilito, dal momento nel quale l'allevatore riceverà la proposta di transazione, l'interessato avrà 30 giorni di tempo per decidere, accettando o rifiutando la proposta.

Se si ravvisano errori, si ha la possibilità di chiedere un riesame presentando ulteriori elementi di valutazione.

 

Ne potrà derivare una nuova proposta di accordo, che non potrà essere inferiore di oltre il 10% rispetto a quella precedente.

Un limite incomprensibile a fronte di eventuali importanti errori, sempre possibili, nel calcolo del dovuto.

Facile prevedere che di quote latte con il loro corredo di multe se ne parlerà ancora.

 

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