Una nuova perturbazione con temporali e grandine ha colpito l'Italia nel weekend. L'ondata di maltempo è arrivata dopo che nel mese di aprile in Italia è caduto il 39% di pioggia in più rispetto alla media, con valori ancora più alti nel nord e nel Mezzogiorno. Un'anomalia rispetto alla media del periodo di riferimento 1970-2000, secondo le rilevazioni Isac-Cnr.

"La pioggia abbondante - sottolinea la Coldiretti - era attesa dopo un mese di marzo con precipitazioni dimezzate (-52%) ed un inverno asciutto (-23%) per evitare il rischio di siccità estivo che aveva allarmato soprattutto le regioni del nord, ma anche la Toscana e l'Umbria dove le precipitazioni continuano ad essere insufficienti".

Con l'arrivo della nuova perturbazione adesso però nelle campagne è allarme soprattutto per la grandine che ha accompagnato i temporali e causato danni irreversibili alle coltivazioni in campo in fase di crescita. Nelle zone interessate dal maltempo sono particolarmente concentrate le coltivazioni di frutta e sono state stese a protezione le reti antigrandine che tuttavia, precisa la Coldiretti, "non ancora sufficientemente diffuse".

"La pioggia per essere utile deve cadere in modo costante e leggero - ricorda la Coldiretti - mentre i forti temporali, soprattutto se accompagnati da grandine, hanno provocato gravi danni alle colture primaverili ". Inoltre, i terreni non riescono ad assorbire l'acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento. Una situazione che aumenta il pericolo di frane e smottamenti in un Paese come l'Italia dove - ricorda la Coldiretti - ci sono 5.581 comuni, il 70% del totale, a rischio idrogeologico, dei quali 1.700 sono a rischio frana e 1.285 a rischio di alluvione, mentre 2.596 sono a rischio per entrambe le calamità.