"I controlli (fiscali, previdenziali, igienico-sanitari, amministrativi, ecc.) sono una garanzia di leale competizione fra le imprese. L'Italia non può più tollerare uno stato generalizzato di illegalità, che penalizza le imprese migliori, soprattutto in settori strategici come il turismo e l'agricoltura". Lo afferma Agriturist-Confagricoltura, facendosi interprete della diffusa protesta proveniente dalle aziende agricole associate, di fronte al dilagare dell'abusivismo turistico, del furto di macchine agricole, bestiame, prodotti per le piante e perfino mobilio. 

Secondo una recente stima del Cescat, Centro studi casa ambiente e territorio, di Assoedilizia, l'evasione fiscale nel turismo 'vale' 36 miliardi di euro, con mancati introiti per le casse dello stato di 13,5 miliardi. 

"Interessa soprattutto - sottolinea Agriturist - pensioni, B&B, sistemazioni di tipo familiare, stabilimenti balneari, bar, ristoranti, e varia dal 20% al nord, al 35% nel sud e le isole. Agriturist esprime forte preoccupazione anche per gli effetti della pesante tassazione sulle attività agricole e agrituristiche introdotta con l'Imu".