Focus su dati e dinamiche del settore agricolo nel volume 'Annuario dell’agricoltura italiana' e su aspetti strutturali e di tendenza del commercio agroalimentare nel volume 'Il commercio con l’estero dei prodotti agroalimentari italiani' che sono stati presentati oggi dall’Inea a Roma al ministero delle Politiche agricole.
Riflettori puntati sulla produzione, sul consolidato del sostegno pubblico, sul mercato fondiario e sulla multifunzionalità.

Come di consueto il volume presenta, al fianco degli andamenti delle principali componenti del sistema agroalimentare, analisi più originali sui processi di diversificazione e di ampliamento dell’attività produttiva primaria nella direzione della fornitura di specifici beni e servizi alla collettività.

Il 2010 in Italia il settore agricolo ha registrato, nonostante una dinamica complessivamente positiva, un tasso di crescita del valore aggiunto in termini reali estremamente modesto (+0,8%), che non ha compensato l’arretramento dell’anno precedente.

Contemporaneamente, anche l’industria alimentare ha evidenziato una dinamica meno vivace (+1,6%) rispetto al dato medio dell’intera economia nazionale (+2,2%). Il valore aggiunto per unità di lavoro dell’agricoltura italiana si è fermato a 23.164 euro, pari al 41,3% del livello medio del complesso dell’economia.
Il valore della produzione nazionale della branca agricoltura, silvicoltura e pesca si è attestato sui 48.855 milioni di euro correnti, con un aumento (+2%) che ha consentito di recuperare in minima parte i risultati negativi dell’annata precedente.
Nel medio-lungo periodo (2000-2010), emerge una riduzione di circa il 3,7% del valore della produzione agricola e del suo valore aggiunto. Ciò si traduce in un significativo ridimensionamento del peso del Va dell’agricoltura sul totale dell’economia nazionale (dal 3,0% al 2,2%).

Al contempo, calano in misura significativa anche le unità di lavoro impiegate nel settore agricolo (-13,5%), con un conseguente miglioramento della produttività, che resta però considerevolmente al di sotto dei valori medi nazionali.

Non mancano gli aggiornamenti relativi ai principali risultati delle indagini tradizionali condotte dall’Istituto. Sul fronte degli immigrati, si rileva l’ulteriore consolidamento della presenza di lavoratori stranieri, giunti a circa 190 mila persone (pressoché raddoppiati rispetto al 2000), per circa 1/3 provenienti dall’area neo-comunitaria.

 

Partendo dalla definizione dello scenario macroeconomico e internazionale, il Commercio con l’estero dei prodotti agroalimentari italiani fotografa il 2010 come l’anno della ripresa degli scambi internazionali: si è, infatti, registrato un netto incremento sia dell’import (+11,9%), pari a 35.408 milioni di euro, sia dell’export (+11,6%), che ha raggiunto i 28.087 milioni.
Il trend positivo, per i flussi in entrata e in uscita, si riscontra in tutti i trimestri del 2010, con una accelerazione nella seconda metà dell’anno.

Altro fattore a supporto della performance positiva del 2010 è l’analisi delle singole componenti che hanno prodotto la crescita in valore degli scambi: questa, infatti, non è derivata dalla componente prezzo, che anzi mostra una lieve contrazione, ma è imputabile esclusivamente a un significativo incremento dei volumi scambiati (+15,4% per l’import e +17% per l’export).