I militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Taranto, nell'ambito dell'operazione in materia di repressione delle frodi nel settore dei prodotti agroalimentari e tutela del made in Italy, denominata "The good of Italy", hanno arrestato due rappresentanti di altrettante società olearie operanti in provincia di Bari, colpevoli di aver "commercializzato ed esportato in Giappone circa 330mila litri di olio extravergine di oliva confezionato in bottiglie ed in lattine, traendo in inganno l'acquirente giapponese sull'origine e qualità del prodotto dichiarato 'italiano'".

Coldiretti, Unaprol e Symbola: '4 bottiglie d'olio su 5 contengono olio straniero'

"L'intensificazione dei controlli per garantire la trasparenza dell'informazione sui mercati nazionali ed esteri è molto importante". Lo sottolineano Coldiretti, Unaprol e Symbola esprimendo soddisfazione per le operazioni della Guardia di Finanza di Taranto. 

"Ben 4 bottiglie di olio su 5 contengono extravergine straniero, ma sembrano made in Italy perché l'etichetta è praticamente illeggibile. L'Italia - ricordano Coldiretti, Unaprol e Symbola - è il secondo produttore mondiale con in media 500mila tonnellate, ma anche il principale importatore mondiale di olio di oliva per un totale di 470mila tonnellate all'anno, che vengono spesso miscelate alla produzione nazionale e vendute anche con l'inganno come made in Italy". 

Sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati è quasi impossibile, nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte 'miscele di oli di oliva comunitari', 'miscele di oli di oliva non comunitari' o 'miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari', obbligatorie per legge nelle etichette. 

Coldiretti, Unaprol e Symbola hanno avviato il progetto 'Geniusolei' proprio con l'obiettivo di promuovere nel mercato una profonda conoscenza dell'olio.