Domenica 16 ottobre, giornata mondiale dell'alimentazione, un evento voluto dalla Fao (l'organizzazione delle Nazioni Unite per l'agricoltura e l'alimentazione) che non ha mancato di destare l'interesse dei quotidiani pubblicati in questi giorni, a iniziare da “Milano Finanza” che già il 15 ottobre ne anticipava i contenuti puntando l'attenzione sugli sprechi alimentari e sulle possibili soluzioni. La giornata promossa dalla Fao ha trovato eco su “Il Sole 24 Ore” del 16 ottobre, che ha analizzato gli aspetti di mercato che spingono al rialzo il prezzo del cibo. Stop alle speculazioni che coinvolgono le materie prime, scrive la “Gazzetta del Mezzogiorno”, dando voce al monito della Fao. E che ci sia da preoccuparsi per la fame del mondo lo conferma “Il Riformista”, ricordando che questo problema riguarda almeno un miliardo di persone. La posta in gioco è il cibo, gli fa eco “Il Manifesto” del 20 ottobre. All'agricoltura verrà dunque chiesto di produrre di più per sfamare il pianeta, ma bisogna fare i conti con l'ambiente, avverte “Nova 24”, il dorso de Il Sole 24 Ore in edicola il 16 ottobre.

 

Una Pac che non piace

L'agricoltura è dunque chiamata a svolgere un ruolo centrale nel prossimo futuro, ma intanto l'agricoltura europea deve confrontarsi con le proposte di riforma della Pac, che in Italia hanno sollevato molte critiche. Dalle pagine della “Gazzetta del Mezzogiorno” del 15 ottobre interviene Dario Stefàno, assessore pugliese all'Agricoltura e Coordinatore della commissione nazionale Agricoltura, per denunciare che la proposta presentata a Bruxelles premia le rendite e non l'agricoltura “vera” e per di più trascura le politiche di risparmio idrico. Una riforma, scrive nello stesso giorno “Italia Oggi”, che potrebbe generare un dannoso aumento dei costi. Questa riforma della Pac incontra critiche non solo dagli agricoltori, ma persino dagli ambientalisti, come spiega Fulco Pratesi dalle colonne del “Corriere della Sera” del 19 ottobre.

 

Dop alla riscossa

Sullo sfondo della sfida del produrre di più e con più qualità, resta il mai risolto problema delle contraffazioni. La conferma viene da Anuga, la manifestazione tedesca dedicata all'agroalimentare dove si è visto in mostra, denuncia “Italia Oggi” del 14 ottobre, Robiola del Canada e Asiago del Wisconsin...Il problema delle truffe in campo alimentare è ben fotografato dal “Messaggero” del 20 ottobre, che evidenzia come nel solo 2010 siano stati sequestrati 11,5 milioni di prodotti contraffatti. Intanto la “Gazzetta del Mezzogiorno” informa che per l'uva di Puglia è stata avviata la procedura per ottenere l'Igp. Ad entrare nell'olimpo dei prodotti a marchio Dop c'è anche lo squacquerone di Romagna, festeggiato sulle pagine dell'edizione di Cesena de “Il Resto del Carlino”. A proposito di prodotti tipici è curiosa la notizia riportata da “La Stampa” del 17 ottobre sulla cipolla rossa di Curreggio, “salvata” da una studentessa americana. Sempre in tema di prodotti tipici, da segnalare l'articolo pubblicato su “Repubblica” del 16 ottobre che celebra i “fasti” del farro, cereale di antiche origini e riscoperto dall'alimentazione moderna.

 

Latte e finanza

Il mondo del latte torna a far parlare di sé in seguito ad alcune manovre finanziarie che riguardano Parmalat dopo il suo ingresso nell'orbita della francese Lactalis. Se ne parla il 14 ottobre su “Il Sole 24 Ore” e l'argomento viene ripreso nei giorni seguenti su “Repubblica” con un titolo graffiante, “Il salasso francese”. Nuovi assetti si attendono per Granarolo, importante gruppo cooperativo del mondo del latte che stando alle anticipazioni di “Repubblica” del 17 ottobre, sarebbe interessato ad acquisire le centrali del latte eventualmente in dismissione. Il latte è poi al centro di un simposio internazionale, il Summilk, che si è svolto in questi giorni a Parma e che ha visto riuniti i big del settore, come scrive “Libero” del 15 ottobre. Al centro dei numerosi dibattiti, si legge su “Il Sole 24 Ore” del 16 ottobre, le strategie per superare la sfida del come produrre più latte per soddisfare l'aumento della domanda mondiale. Si parla di latte anche sulle pagine della “Nuova Sardegna”, ma in questo caso si tratta di latte di pecora e dei problemi per fissarne il prezzo, tanto che i produttori intendono passare al sistema delle aste. I problemi per l'agricoltura della Sardegna non si fermano al latte, ma coinvolgono anche gli allevamenti di suini, a causa della peste africana che nell'isola, come denuncia “Sardegna 24” del 19 ottobre, torna a rialzare la testa.