Iniziamo da Spazio Rurale, il mensile diretto da Vittorio Barreca, che nel mese di giugno ospita una serie interessante di articoli che rispettano il taglio “fuori dal coro” che contraddistingue questo periodico, purtroppo leggibile solo su carta e non disponibile on line. Già nelle prime pagine si parte con un articolo a firma Reno Fracasso che torna su un argomento a lui caro, quello dell'unità sindacale. Già le poche parole del sottotitolo la dicono lunga sul contenuto dell'articolo: “Troppi nodi da sciogliere, le tre Confederazioni - desolatamente pavide - sono riuscite ad annodare talmente tante cose che per riuscire a snodarle dovremmo scioglierle.”

Merita poi un cenno l'analisi sui possibili effetti della riforma della Pac. Ermanno Comegna, attento analista delle questioni legate alla politica agricola comunitaria, anticipa che una volta a regime il valore dei pagamenti della Pac potrebbero riservare una riduzione che oscilla dal 60 all'80% a seconda delle diverse tipologie aziendali. Solo ipotesi, sottolinea l'autore, ma c'è di che preoccuparsi. E restando in tema di Pac, facciamo attenzione alla spinta che arriva da Bruxelles (vedi “pacchetto latte”) ad aumentare il potere contrattuale degli agricoltori. Un tema sul quale lo stesso Comegna interviene con queste parole: “Cosa si fa in Italia sul campo della organizzazione economica della regolazione dei rapporti commerciali dentro le filiere e della gestione del rischio di mercato? Purtroppo si accumulano ritardi e ci si limita ad un inconcludente e superficiale dibattito.”

 

Pac e dintorni

Restiamo sul tema della Pac passando però ad altri periodici specializzati dei quali si può trovare riferimento sul Web, iniziando dal settimanale “Terra e Vita” che nel numero 23 commenta le proposte di riforma e l'orientamento verso l'ambiente i cui criteri sembrano però favorire l'agricoltura del Nord Europa. E' ancora “Terra e vita” che a proposito di riforma Pac si interroga sui possibili tetti agli aiuti, che potrebbero essere in funzione del numero di salariati. Un altro settimanale, “Informatore Agrario” numero 22, punta l'attenzione sul problema dei rifiuti agricoli e riporta come esempio la Francia il cui sistema per gestire imballaggi e plastiche usate in agricoltura sta dando buoni risultati. Restiamo su “Informatore Agrario” numero 22 per ricordare la preziosa serie di consigli e suggerimenti per quanti si trovano a far fronte ad una procedura di esproprio.

 

Gli allarmi

Non potevano mancare sulla stampa specializzata approfondimenti sull'allarme alimentare da E. coli che in giugno ha invaso le pagine dei quotidiani. Merita una lettura l'editoriale di “Informatore Agrario” numero 23 a firma del direttore, Antonio Boschetti, intitolato “Le emergenze sanitarie pagate dall'agricoltura” nel quale propone fra l'altro l'istituzione di un fondo per affrontare i danni conseguenti a questi episodi. Interviene anche “Terra e Vita” che nel numero 24 segna le differenze fra Italia e Germania in quanto a sicurezza alimentare. “Agrisole” numero 24 dedica il suo “Primo Piano” a due temi del momento, la difficile situaizone di Agea e i rimborsi per il settore orticolo dopo la psicosi da “batterio killer”. Chi è interessato ai sostegni per l'installazione di impianti per la produzione di energie rinnovabili, può consultare il dettagliato articolo pubblicato su “Terra e Vita” numero 25.

 

Spazio alla tecnica

Sui temi di carattere tecnico si segnala il corposo dossier sui “telescopici” pubblicato su “Terra e Vita” numero 24. “Informatore Agrario” numero 25 offre ai lettori un aggiornamento sui prodotti rameici, invitando a prestare attenzione a quelli non più utilizzati. Da segnalare infine l'inserto sulla patata da industria pubblicato sul mensile della Regione Emilia Romagna “Agricoltura”. Nello stesso numero di “Agricoltura” trova anche spazio un articolo sui nuovi patogeni dell'actinidia che a quanto pare se la deve vedere non solo con la batteriosi, ma anche con altre temibili insidie.

In tema di allevamenti, è  intitolato "Chi disprezza..."  l'editoriale del numero 3 de "La Razza Bruna", il periodico dell'omonima associazione degli allevatori di questa razza, nel quale il direttore Enrico Santus commenta il nuovo progetto internazionale sulla genomica che va sotto il nome di "Gene2farm". "Cambieranno le tecnologie e cambieranno gli obiettivi - scrive  Santus - ma non cambierà la necessità di scegliere gli animali più adatti a soddisfare le mutevoli esigenze di allevatori e consumatori."