Apprezzamento per l’approvazione della legge sulla montagna, avvenuta alla Camera (il provvedimento passa ora all’esame del Senato), è stata espresso dalla Cia, Confederazione italiana agricoltori la quale rileva con soddisfazione che il provvedimento contiene anche una norma "che finalmente fa massima chiarezza sull’Ici per i fabbricati agricoli che non deve essere pagata". 

La Cia sottolinea che l’emendamento è frutto di un forte impegno che ha trovato conforto nel Parlamento. 

Si spera che finalmente si ponga fine ad una vicenda creata da una lacunosa ed incompleta pronuncia del supremi giudici di Cassazione sulla classificazione catastale dei fabbricati rurali che ha ridestato, in questi ultimi tempi, l’attenzione 'morbosa' di molte amministrazioni locali che, a malincuore, erano state costrette a desistere dalle immotivate pretese tributarie nei confronti degli agricoltori. 

"A parere della Corte di Cassazione, infatti, potevano essere considerati rurali - ricorda la Cia - solo quegli immobili accatastati in categoria a/6 se ad uso abitativo o d/10 se strumentali alle attività agricole, ponendosi, così, addirittura in aperto contrasto con le regole di accatastamento dei fabbricati rurali. La Cia, in merito al complesso della legge, sottolinea che siamo in presenza di un provvedimento che permette un reale ed equilibrato sviluppo dei territori montani del nostro Paese".