Le rinnovabili stanno facendo passi da gigante: in soli cinque anni gli investimenti mondiali in questo settore sono aumentati del 230%, arrivando a raggiungere nel 2009 i 162 miliardi di dollari, quasi tutti sborsati, per la verità, dai Paesi facenti parte del G20.

Ormai il mondo è arrivato ad investire in energia da fonti rinnovabili il 37% di quanto viene impiegato nei settori di gas e petrolio. Il 50% di questi investimenti è appannaggio dell'eolico, una forma di produzione di energia particolarmente competitiva rispetto ai suoi costi, mentre al secondo posto si piazza il fotovoltaico con il 20% degli investimenti totali.

Per quanto riguarda la situazione italiana, le buone notizie arrivano soprattutto dagli investimenti pubblici in Ricerca e Sviluppo, al terzo posto in Europa dopo Francia e Germania. Sono infatti quasi 500 i milioni di dollari spesi dall'Italia in questo settore, su un totale che sfiora i 3.000 milioni.

Una ricerca che si trova a dover affrontare nel nostro Paese un importante nodo da sciogliere: il sottodimensionamento industriale nell'hi-tech, che in questo momento fa sì che l'Italia abbia una propensione ad importare componenti per la produzione di energia da fonti rinnovabili superiore alla media Ue, acuendo così il suo deficit commerciale nel settore.

L'acquisizione di know how diventa così un passo fondamentale non solo per chi intende entrare nel settore della produzione di energia, ma anche per il comparto industriale che vuole sviluppare il business della componentistica tecnologica per la realizzazione degli impianti.

In questo senso, uno strumento professionale concreto è rappresentato da BioEnergy Italy, il nuovo Salone dedicato all'energia da fonti rinnovabili in programma alla Fiera di Cremona dal 18 al 20 marzo 2011. Un appuntamento realizzato a quattro mani da CremonaFiere e Dlg International (organizzatori tedeschi di manifestazioni come Agritechnica e EuroTier), per mettere a disposizione di aziende agricole, municipalità e industria gli strumenti migliori per poter affrontare uno dei mercati più promettenti e dal più ampio margine di sviluppo.