L'Istat ha diffuso la stima preliminare del commercio estero extra Ue nel mese di maggio 2010.

Rispetto allo stesso mese del 2009, le esportazioni extra Ue aumentano del 15,8% e le importazioni del 35,5%. Il saldo commerciale con i Paesi extra Ue risulta in deficit per 1.416 milioni di euro, in netto peggioramento rispetto all'avanzo (+464 milioni di euro) dello stesso mese del 2009. 

Al netto della stagionalità, informa l'Istat, rispetto al mese di aprile 2010, le esportazioni crescono dell'1,5% e le importazioni del 3,2%, mentre, nel trimestre marzo-maggio 2010, rispetto al trimestre precedente, le esportazioni aumentano del 5,8% e le importazioni del 12,5%. 

Nel periodo gennaio-maggio 2010, rispetto allo stesso periodo del 2009, si registrano incrementi significativi sia per le esportazioni (+10,4%) sia per le importazioni (+18,5%). Il saldo commerciale dei primi cinque mesi del 2010 è pari a meno 9.151 milioni di euro, in peggioramento rispetto al deficit di 4.355 milioni di euro registrato nello stesso periodo del 2009. 

Al netto del comparto energetico, conclude l'Istat, la bilancia commerciale con i paesi extra Ue mostra un attivo di 11.524 milioni di euro, in diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2009 (più 13.092 milioni di euro).

Urso: 'La bolletta energetica rischia di essere la vera zavorra della ripresa economica'

"Crescono le nostre esportazioni, che a maggio hanno segnato +15,8%, un dato che consolida la crescita già registrata a marzo ed aprile e rafforza il made in Italy nei Paesi extra Ue, tuttavia ritorna in superficie il problema irrisolto dell'import energetico che manda in tilt la nostra bilancia commerciale". E' quanto sottolinea il vice ministro allo Sviluppo economico con delega al Commercio estero, Adolfo Urso commentando i dati diffusi dall'Istat.

"Il made in Italy - spiega Urso - cresce in modo sostenuto nell'America latina (+58,3%), in Turchia (+46,4%), India (+20%), Cina (+16,6%) e Stati Uniti (+17,9%). Nei vari settori, dai beni strumentali ai prodotti intermedi, c'è una sostanziale ripresa, ma è da allarme rosso l'import energetico (cresciuto solo a maggio del 58,8%) che rappresenta oltre la metà delle importazioni e rischia di mandare in tilt la bilancia commerciale. La bolletta energetica rischia di essere la vera zavorra alla ripresa economica".