E' costata oltre 43 miliardi di euro la Pac del 2009, due milioni in più del previsto, colpa della crisi del settore lattiero caseario e dei cereali che ha costretto ad interventi straordinari. Nel bilancio della Ue, che per il 2009 è stato di circa 111 miliardi, l'agricoltura è dunque il settore che raccoglie la quota più importante delle risorse finanziarie disponibili. Sarà anche per questo che il legislatore europeo è costantemente alle prese con la necessità di mettere mano a questa materia e il settore non fa in tempo a “digerire” una riforma che già si pensa alla prossima. L'appuntamento è per il 2013, e nel frattempo bisogna fare i conti con i cambiamenti già in corso e che ci porteranno all'esaurimento di tutti gli aiuti accoppiati alla produzione. Per arrivare pronti a questo appuntamento il Commissario all'Agricoltura, Dacian Ciolos, ha ritenuto opportuno avviare in questi giorni una consultazione aperta a tutti i cittadini della Ue (e non solo agli agricoltori), per raccogliere pareri e opinioni su come dovrà essere la prossima Pac. Perché nel 2011 bisognerà già partire con le proposte legislative per arrivare al 2013 con l'impianto normativo discusso e approvato.

 

I Piani d'azione

All'ultima sessione plenaria del Parlamento europeo, iniziata in ritardo e con molte assenze a causa della nube vulcanica, Dacian Ciolos ha confermato che superata la crisi del settore lattiero caseario e con la messa a punto della regolamentazione per questo settore, si passerà all'esame dei piani di azione per tutti i comparti agricoli in sofferenza. L'esperienza maturata nel rispondere alle difficoltà del settore lattiero caseario e alla volatilità dei prezzi che ne rappresenta un tratto distintivo, sarà di aiuto per evitare che i problemi del latte possano ripetersi in altri settori. Rispondendo ai quesiti sull'organizzazione delle filiere produttive e dei mercati agricoli, Ciolos si è detto convinto della necessità che gli agricoltori possano avere maggior peso nella negoziazione di contratti e prezzi, condizione che favorirebbe una maggiore stabilità delle quotazioni di mercato. Il presidente della Commissione Agricoltura, Paolo De Castro, assente all'incontro a causa delle difficoltà dei collegamenti aerei, ha commentato il dibattito ricordando l'importanza di allargare l'attenzione dal lattiero caseario agli altri comparti dell'agricoltura. Sono molti i settori in difficoltà e non si può attendere la riforma di medio periodo per intervenire con azioni di sostegno. De Castro ha poi partecipato all'incontro sul futuro della Pac che si è svolto a Copenaghen il 26 aprile, dove ha ribadito l'importanza di lavorare per una politica agricola più vicina agli agricoltori e al contempo in grado di rispondere alle sfide globali.

 

L'Italia e la Pac

Il blocco dei trasporti aerei ha però impedito che la “Plenaria” si concludesse con le rituali votazioni, che sono state rinviate alla mini-sessione in programma il 5 e 6 maggio a Bruxelles. Ma è solo una tappa di un percorso ancora lungo dove l'Italia dovrà spendere bene le sue carte, cercando alleanze con i paesi che dalla ridistribuzione delle risorse Ue possono ottenere vantaggi. Sapendo di avere contro nazioni di peso, come la Francia, che sino ad ora ha ottenuto dalla Pac risorse assai importanti e che mal sopporta l'idea di possibili tagli. Un banco di prova, questo della riforma Pac, sul quale può già iniziare a confrontarsi il neo ministro Giancarlo Galan. C'è molta attesa per saggiarne le capacità di negoziazione.