Si è aperto il 16 aprile scorso il nuovo anno accademico - il 257° - dell'Accademia dei Gerogofili, la più antica accademia del mondo ad occuparsi del settore agricolo. Alla presenza del sindaco di Firenze, Matteo Renzi, il presidente Franco Scaramuzzi ha illustrato la situazione della sicurezza
alimentare globale e nazionale e l'accademico prof. Francesco Salamini ha svolto una
prolusione sul tema della genetica molecolare nel futuro delle innovazioni per lʼagricoltura.

Entrambi i relatori hanno evidenziato la crescita demografica mondiale e la previsione che, per soddisfare il fabbisogno mondiale, la produzione alimentare dovrebbe raddoppiare entro il 2050: di qui la necessità di incrementare le produzioni unitarie per ettaro, piuttosto che espandere le superfici coltivate distruggendo aree verdi.
I due accademici hanno sottolineato lʼesigenza di potenziare la ricerca scientifica, in
particolare la genetica molecolare, per rovesciare gli indirizzi strategici e passare dal perfezionamento delle tecniche al perfezionamento delle piante, adattandole alle condizioni pedoclimatiche, rendendole resistenti alle avversità e tutelando l'ambiente.

Il tavolo dei consiglieri dell'Accademia

“Non si può pensare al futuro del mondo senza un'agricoltura avanzata e senza imprese agricole che si innovano in un'ottica produttiva”. Così il vicepresidente dellʼAccademia e presidente di
Confagricoltura, Federico Vecchioni. “La necessità di cibo per una popolazione in continua crescita possono solo rimandare all'agricoltura come elemento strategico, capace di offrire soluzioni concrete”, ha aggiunto.

Nel corso della cerimonia è stato annunciato l'ingresso di nuovi accademici. Si tratta di Letizia Martirano, direttore responsabile di Agra Press, nominata academico ordinario; di Nino Andena presidente di Aia, medico veterinario e allevatore di Frisone a Bertonico (Lo) "a testimonianza del suo impegno attivo per il progresso del settore primario" e di Maria Grazia Mammuccini, direttore dell'Arsia, che ha così commentato: "l'Accademia dei georgofili è un riferimento fondamentale nell'ambito delle scienze agrarie. Questo riconoscimento è un motivo di onore per me e uno
stimolo a continuare con passione l'attività di studio e di ricerca in ambito agricolo e rurale, mettendo sempre più al centro le tematiche della sostenibilità. Il mio ingresso è anche un riconoscimento a tutta l'attività dell'Arsia, al prezioso lavoro di ricerca e di innovazione che svolge".