La caduta della pioggia e della neve e le previsioni sul prolungamento del maltempo sono il risultato di una tendenza che ha provocato nel 2010 un aumento del 43% delle precipitazioni cumulate in Italia a gennaio.

E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati della statistica mensile Ucea relativi alla media geografica degli scarti dal clima (1971-2000) della precipitazione cumulata in percentuale.

Le precipitazioni in questa fase stagionale, con l'ulteriore avviso di condizioni meteorologiche emesso dal Dipartimento della Protezione Civile, sono importanti per scongiurare il rischio di siccità estiva.

La caduta della pioggia e la neve servono per ripristinare le scorte idriche nel terreno che le coltivazioni, sottolinea la Coldiretti, potranno utilizzare per la crescita nel periodo primaverile ed invernale. Le precipitazioni devono avvenire, precisa la Coldiretti, in modo costante e durare nel tempo, mentre i forti temporali, soprattutto se si manifestano con precipitazioni intense, rischiano di provocare danni poiché i terreni secchi non riescono ad assorbire l'acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento.

La neve, continua la Coldiretti, ha invece un effetto positivo che si prolunga nel tempo poichè si scioglie più lentamente e viene assorbita dal terreno con gradualità e senza dispersioni in modo certamente più positivo.

Dal punto di vista agronomico la caduta della neve, sottolinea la Coldiretti, è destinata a portare generalmente sollievo all'agricoltura, secondo l'antico proverbio contadino "sotto la neve pane". Sempre che, conclude la Coldiretti, non si verifichino abbassamenti eccessivi e prolungati di temperatura con gelate e il peso del manto nevoso non determini danni alle colture o alle strutture agricole come le serre.