'La crisi nel settore agroalimentare è essenzialmente dovuta ad un calo della domanda, sia interna, sia estera. Diminuiscono il valore delle vendite (ma non i prezzi al consumo) e l’export'. Lo sottolinea Confagricoltura analizzando i dati precosuntivi Istat sull’inflazione ad ottobre.
Dai primi dati Istat, spiega Confagricoltura, si rileva una lieve tendenza verso l’aumento dei prezzi al consumo dei beni alimentari (+0,7% tra ottobre 2008 ed ottobre 2009).
Quasi che con l’aumento dei prezzi di vendita delle merci si cerchi di compensare le minori entrate dalle vendite al dettaglio (-1,8% nei primi otto mesi dell’anno) e dall’export (-6,1% in otto mesi). Aggravando di fatto la situazione, con danni per i consumatori e per i produttori che non beneficiano di questi aumenti.
'Le imprese agricole', osserva Confagricoltura, 'stanno subendo una decisa e generalizzata decurtazione dei prezzi all’origine (-12,6%, variazione settembre 2009/settembre 2008 in base ai dati Ismea) che penalizza i redditi e che, considerato anche l’andamento sostenuto dei costi, peggiora la situazione del settore agricolo (la cui produzione e valore aggiunto sono attesi in diminuzione anche nel terzo trimestre 2009)'.
'Servono', ad avviso di Confagricoltura, 'interventi riequilibratori ed un mirato sostegno all’attività primaria; altrimenti i rischi per l’approvvigionamento alimentare dell’Italia sono destinati a crescere, con ripercussioni negative sui consumi alimentari delle famiglie'.