In agricoltura è da oltre dieci anni che la gran parte della retribuzione dei lavoratori viene definita nei contratti provinciali, per tenere conto della realtà locale, con grande soddisfazione di tutte le parti sociali. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare positivamente le dichiarazioni del ministro del Welfare Maurizio Sacconi sulla necessità di rendere meno invasivo il contratto nazionale di lavoro.
 
Dal 1998 il salario di quasi un milione di lavoratori impegnati in agricoltura viene definito in buona parte su base provinciale e si può affermare che - sostiene la Coldiretti - la sperimentazione attuata nel settore ha avuto buoni risultati. Il settore agricolo ha un ruolo di apripista nelle politiche sul lavoro come è avvenuto recentemente nella informatizzazione delle procedure per l’ingresso dei lavoratori immigrati o per l’utilizzo dei voucher che - conclude la Coldiretti - dopo essere stati sperimentati in agricoltura solo recentemente sono stati estesi agli altri settori.