L'aumento tendenziale dei prezzi degli alimentari dell'1,9% è stato quasi quattro volte superiore il valore medio dell'inflazione (+0,5%) a giugno, nonostante nelle campagne i prodotti agricoli si trovino in piena deflazione con un calo del 16% a giugno, secondo Ismea. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti in riferimento ai dati Istat sull'inflazione a giugno.
Il fatto che i prezzi dei prodotti alimentari continuino ad aumentare su base tendenziale nonostante il crollo del 16% dei prezzi agricoli alla produzione dimostra, sottolinea la Coldiretti, la presenza di pesanti distorsioni nel passaggio degli alimenti dal campo alla tavola che colpiscono gli agricoltori ed i consumatori.
Il record della riduzione nei campi si è verificato, precisa la Coldiretti, per i cereali con un crollo dei prezzi alla produzione del 33,3% rispetto allo scorso anno, ma sugli scaffali ìl dato aggregato di pasta, pane e cereali è salito del 2,2. In campagna sono in calo le quotazioni di vini e oli di oliva che su base annua hanno registrato, rispettivamente, contrazioni del 23,6% e del 20,4%, e anche della frutta (-21,7%) che pero' al supermercato aumenta del 2,6%.
Nell'attività di allevamento, continua la Coldiretti, il confronto su base annua segnala una variazione negativa per i prezzi alla produzione di suini (- 4,9%) e bovini (- 5,8%). Ancora più accentuato il calo delle quotazioni dei lattiero-caseari, che rispetto al giugno 2008 registrano in media una flessione del 14,7%, mentre segnano un meno 1,1% i prezzi degli ovicaprini.
Si tratta di variazioni negative che, denuncia la Coldiretti, non trovano riscontro nei prezzi di vendita ai consumatori che continuano a crescere in praticamente tutte le categorie di prodotto. L'analisi evidenzia dunque l'aumento della forbice dei prezzi tra produzione e consumo nella filiera alimentare lungo la quale i prezzi, sostiene la Coldiretti, aumentano quindi in media quasi cinque volte. In generale, per ogni euro speso dai consumatori in alimenti ben  60 centesimi vanno alla distribuzione commerciale, 23 all'industria alimentare e solo 17 centesimi agli agricoltori ed esistono quindi, continua la Coldiretti, ampi margini da recuperare, con piu' efficienza, concorrenza e trasparenza, per garantire acquisti convenienti alle famiglie e sostenere il reddito degli agricoltori in un momento di difficoltà economica.
Gli italiani spendono 205 miliardi all'anno in alimenti e bevande (141 miliardi in famiglia e 64 fuori) che rappresentano ben il 19,1% della spesa familiare ed è quindi necessario, conclude la Coldiretti, interrompere un trend che impoverisce cittadini e imprese agricole in un difficile momento di crisi economica.