La decisione assunta dalla Commissione europea di attivare lo stoccaggio privato per gli oli di oliva vergine ed extra vergine (escludendo tra l’altro il lampante) viene valutata negativamente da Confagricoltura.
Confagricoltura ha già sottolineato al ministero, la propria contrarietà che viene dalla consapevolezza che i 180 giorni previsti dalla Commissione faranno coincidere la fine dell'ammasso privato con l'inizio della campagna seguente (che si prevede sia buona) creando ulteriori danni per produttori già provati dalla perdita di reddito dovuta al pesante andamento del mercato.
Confagricoltura ritiene che il disequilibrio strutturale del settore e l’eccessiva rigidità della norma, non stimoleranno i produttori italiani ad applicarla, e che si venga a creare un fittizio dinamismo dei prezzi.
La situazione di mercato, ad avviso di Confagricoltura, impone scelte più coraggiose, capaci di dare respiro agli olivicoltori. I prezzi attuali hanno raggiunto livelli talmente bassi, da avere da tempo superato la soglia di sostenibilità economica; l’ammasso privato, misura di carattere transitorio, è decisamente insufficiente a garantire il reddito degli olivicoltori.
Per Confagricoltura se si vuole dare concretezza allo strumento dell’ammasso privato, occorre invece rivedere: il livello dei  prezzi per l’attivazione della misura (quelli attualmente in vigore sono immutati da dieci anni) e la destinazione del prodotto stoccato; la commercializzazione del prodotto stoccato che dovrebbe essere rivolta esclusivamente verso paesi non produttori e nuovi consumatori, ottenendo il duplice vantaggio di alleggerire realmente il mercato e allargare la platea dei consumatori.