La Commissione Bilancio della Camera non riprenderà l'esame del disegno di legge di conversione del decreto legge sulle quote latte prima di domattina. Lo ha detto il relatore in Commissione Bilancio Giuseppe Marinello (Pdl) spiegando che nel frattempo i tecnici dell'economia stanno continuando a lavorare sulle coperture di Fondo solidarietà nazionale, Fondo rotazione per allevatori, agevolazioni previdenziali aree svantaggiate, "per trovare una soluzione accettabile". Su questo tema si e' svolto nel pomeriggio un vertice al quale hanno preso parte i ministri dell'Economia Giulio Tremonti e delle Politiche agricole Luca Zaia.
La Commissione Agricoltura aveva licenziato, la scorsa settimana, per l'Aula il testo del decreto senza attendere il parere della Commissione Bilancio dopo che il presidente Gianfranco Fini aveva dichiarato ammissibile l'emendamento presentato al decreto quote latte per il rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale. L'emendamento propone un finanziamento di 330 milioni di euro per il 2009 e di 230 milioni per ciascuno degli anni 2010 e 2011. Avevano espresso parere favorevole sia il relatore del provvedimento, il presidente della Commissione Paolo Russo (Pdl), sia il governo, rappresentato dal ministro delle Politiche agricole Luca Zaia. Dopo l'approvazione in Commissione agricoltura, il giudizio spetta ora alla Commissione Bilancio.
 
"Senza un'adeguata copertura finanziaria del Fondo nazionale di solidarietà per le calamità naturali, sulle produzioni agricole italiane incombe una grave minaccia. Finora non è iniziata la campagna assicurativa 2009, mentre lo scorso anno in questo periodo erano stati già sottoscritti il 30-40 dei contratti. Un ritardo che mette a rischio soprattutto la frutticoltura, in particolare dell’Emilia Romagna, e molte varietà di primizie". A lanciare l’allarme è la Cia - Confederazione italiana agricoltori, che sottolinea come il Fondo sia "uno strumento fondamentale che anche l'Unione europea considera idoneo per sostenere le imprese agricole che, a differenza di altre, oltre alle difficoltà del mercato, subiscono condizionamenti dovuti a calamità naturali e ad eventi imprevedibili”.
La Cia ribadisce che è indispensabile un finanziamento pari almeno a quello dello scorso anno: 230 milioni di euro. L’emendamento al decreto sulle quote latte approvato dalla Commissione Agricoltura della Camera "è totalmente insufficiente per le imprese agricole. Il possibile stanziamento di 100 milioni coprirebbe solo una minima parte del fabbisogno. Ciò vorrebbe dire avviare la campagna di quest’anno con solo 20 milioni, perché i restanti 80 sono per il pregresso. Una cifra irrisoria che potrebbe far lievitare, quando inizierà la campagna assicurativa, di quattro volte il costo delle polizze che gli agricoltori andranno a sottoscrivere. E questo, visto le difficoltà con cui oggi le imprese agricole sono costrette a confrontarsi, potrebbe portare molti produttori, alle prese con oneri gestionali opprimenti, a non stipulare contratti assicurativi".
"Adeguato rifinanziamento del Fondo di solidarietà, modifiche al decreto legge sulle quote latte, riduzioni dei costi produttivi, agevolazioni previdenziali: senza di essi sarebbe il tracollo per migliaia di imprese, già alle prese con grandi difficoltà di gestione e con problemi che hanno compromesso sia sviluppo e competitività", dice la Cia.
“C’è bisogno di interventi realmente concreti e subito. Gli agricoltori - afferma il presidente nazionale Politi - devono poter contare su risorse e su misure incisive che permettano di delineare prospettive future. Come è stato fatto per gli altri settori dell’imprenditoria italiana, vogliamo che venga ascoltata anche la ‘voce’ dell’agricoltura. Il governo deve intervenire al più presto”. 
 
Confagricoltura, dopo l’approvazione dell’emendamento a favore delle misure assicurative in agricoltura, auspica che il rifinanziamento del Fondo venga approvato in via definitiva dal Parlamento, permettendo agli agricoltori di assicurare le proprie colture nella consapevolezza di ottenere i contributi sui premi.
“I consorzi di difesa - sottolinea Confagricoltura - nella contrattazione delle polizze assicurative con le compagnie devono poter continuare ad operare mettendo in atto un’attività di informazione diffusa e precisa agli agricoltori del quadro assicurativo attuale”.
Le vicende relative al finanziamento pubblico dell’intervento assicurativo hanno creato un ritardo nella definizione di molti contratti assicurativi che le compagnie si apprestano ad offrire agli agricoltori attraverso i consorzi di difesa. C’è il rischio che un’improvvisa ondata di freddo, che rappresenta in questi giorni il vero spauracchio per molte colture, non possa al momento trovare coperture adeguate. “E’ necessario - dice Confagricoltura - che ci siano offerte assicurative rispondenti alle esigenze delle imprese agricole in tempi brevissimi”.