L’ondata di maltempo che sta interessando l’Italia sta provocando molti problemi all’agricoltura, accrescendo la lista dei danni alle strutture ed alle produzioni agricole già accertati tra novembre e dicembre dello scorso anno. Lo rimarca Confagricoltura che sta monitorando, con i propri tecnici, le varie realtà territoriali.
In Sicilia, Calabria, Lucania, Puglia, nell’Italia Centrale, in Veneto, Piemonte, Liguria, ma anche in molte altre realtà, a causa del vento forte, della neve, del gelo, dei nubifragi, si registrano, sottolinea Confagricoltura, situazioni di estrema difficoltà per le operazioni colturali e produttive. E ancora, interruzione ed impraticabilità di strade interpoderali, smottamenti e frane, allagamenti dei campi, danni alle strutture, alle serre ed anche alle colture, difficoltà di approvvigionamento delle aziende zootecniche e montane, ecc.
In comparti, come quello agrumicolo, rimarca l’Organizzazione degli imprenditori agricoli, le forti piogge ostacolano tutte le operazioni di raccolta con ulteriore aggravio delle perdite. Oltre al danno immediato alla produzione, l’asfissia ed il marciume radicale potrebbero provocare la caduta successiva dei frutti al primo cambiamento di temperatura, oltre al deperimento delle piante.
In molte zone, poi, non possono effettuare le semine dei cereali. E ciò potrà avere future ripercussioni sui prezzi delle produzioni agricole, a causa dei minori raccolti.   Confagricoltura sottolinea come molti danni, possano evidenziarsi in epoche successive. E’ il caso delle pere il cui raccolto 2008 aveva registrato un calo produttivo del 20% a causa dei problemi di sbalzi termici dell’anno scorso. Per quanto riguarda la situazione attuale è ancora più preoccupante perché per il 2009 non esistono risorse finanziarie per attivare le misure di soccorso previste dal Fondo di Solidarietà nazionale, nonostante le continue sollecitazioni in tal senso di Confagricoltura.
Moltissime le serre con coltivazioni orticole e floricole allagate. In alcune zone la produzione è totalmente compromessa. Altre strutture aziendali (come le stalle) sono state danneggiate e spazzate via dal forte vento. Questi i dati della Cia (Confederazione italiana agricoltori).
Le esondazioni di fiumi hanno provocato allagamenti in agrumeti (molte le piante distrutte e con esse i frutti ancora da raccogliere) e oliveti. Diversi sono stati gli smottamenti dei terreni agricoli e le frane. Sono rimaste isolate per ore molte aziende agricole, perchè divenuta impossibile la percorribilità delle strade di campagna. Secondo la Cia, sono stati devastati dalle acque i campi appena seminati a cereali. In alcune zone deve essere effettuata la risemina per il grano. La pioggia violenta e degli smottamenti ha sradicato alberi da frutta, compromettendo l'equilibrio stesso dei terreni coltivati.
Per quanto riguarda le colture, si registrano danni, sottolinea la Cia, per le produzioni orticole di stagione. Sono andate distrutte intere produzioni di zucchine, di insalata, di cavoli, di cavolfiori, di cicoria, di radicchio, di carciofi, di verza. Per questo motivo la Cia esprime forte preoccupazione soprattutto per il 'taglio' ai finanziamenti per il Fondo di solidarietà nazionale. E, quindi, per gli agricoltori colpiti dal maltempo c’è il rischio che al danno si aggiunga la beffa. Si corre, infatti, il serio pericolo che i produttori non vengano risarciti. La Cia, che si è subito attivata sul territorio per venire incontro alle esigenze dei produttori agricoli e per una stima globale dei danni, si sta adoperando perché nelle zone devastate dal maltempo venga deciso al più presto lo stato di calamità in modo da fronteggiare una situazione che appare quanto mai complessa.