Le misure varate dal governo non risolvono i gravi problemi dell’agricoltura. Appaiono insufficienti a ridare vigore alle imprese che fanno i conti con elevati costi produttivi, pesanti oneri sociali e prezzi sui campi in continua discesa. Questo il primo commento della Cia (Confederazione italiana agricoltori) al pacchetto anticrisi predisposto oggi dal Consiglio dei ministri.
Dai provvedimenti ci aspettavamo molto di più. Giusta l’attenzione per i redditi più bassi, ma per affrontare e superare una crisi complessa ed imprevedibile come quella che stiamo vivendo, rileva la Cia, occorrono misure più coraggiose, incisive e realmente mirate per ridare fiato alle imprese e rilanciare i consumi delle famiglie.
Per quanto riguarda l’agricoltura, dalle proposte del governo, afferma la Cia, non intravediamo passi avanti. Alle nostre sollecitazioni, espresse nel corso della mobilitazione, non sono venute risposte concrete.
Il problema dei costi produttivi e degli oneri sociali resta grave. Per quanto concerne gli investimenti, la Cia riafferma l’esigenza di intervenire sia per le grandi che per le piccole opere pubbliche. In questo contesto devono essere ripristinati i finanziamenti del Piano irriguo nazionale.
Sempre in tema di infrastrutture, la Cia ribadisce che per l’agricoltura è indispensabile potenziare anche le strutture di comunicazione e per la logistica, dalle infrastrutture per la commercializzazione locale ai centri di raccolta ed alle piattaforme di stoccaggio dei prodotti.
Non solo. La costruzione delle linee ferroviarie ad alta velocità libera tratte che dovranno essere destinate al trasporto locale, alleviando le difficoltà di collegamento delle aree rurali.