Accordo "quasi all'unanimità" in seno al Consiglio agricolo sullo health check della Pac. Soddisfatto il presidente di turno, il francese Michel Barnier, per il lavoro della Commissione europea e della presidenza slovena. "Se avessimo fallito a perdere sarebbero stati tutti gli agricoltori dell'unione europea", ha affermato il commissario all'Agricoltura Mariann Fischer Boel. Entrambi hanno parlato di un negoziato difficile ma, secondo Fischer Boel, "tutti gli stati membri possono dire di aver ottenuto qualcosa".
 
Uno dei punti più difficili è stato quello delle quote latte "perché - ha detto la commissaria - "negli ultimi mesi la situazione è cambiata in modo imprevedibile con la riduzione del tasso di modulazione obbligatoria (dal 13% della proposta iniziale al 10%). "Non è stato possibile - ha spiegato la commissaria - creare un fondo per il latte, ma il settore lattiero-caseario è stato inserito tra gli assi finanziabili con le risorse del nuovo articolo 68. Quanto all'Italia, in seguito al "lavoro molto tenace" del ministro delle Politiche agricole Luca Zaia, è l'unico paese ad aver ottenuto la possibilità di anticipare l'aumento di quota del 5% tutto alla prima annualità ed una correzione sul tenore di grasso (grazie alla quale l'aumento è del 5,8%). All'accordo è stata allegata una dichiarazione dell'Italia che "si impegna ad allocare la quota latte addizionale ai produttori responsabili di aver sforato la quota assegnata".
L'accordo prevede che in caso di sforamento della quota superiore al 6%, la multa venga maggiorata del 50%. Sulla modulazione, l'accordo prevede un tasso aggiuntivo alla fine del periodo del 5%. La progressivitaà sarà applicata solo alle aziende che ricevono aiuti per piuùdi 300.000 euro all'anno. Il cofinanziamento comunitario sale al 75%, per arrivare al 95% nella regioni ex obiettivo 1. E' stato mantenuto l'intervento per il burro.
Per quanto riguarda il disaccoppiamento, i rimanenti pagamenti accoppiati saranno disaccoppiati e inseriti nello Schema di pagamento unico (Sps), con l'eccezione dei premi alle vacche nutrici e di quelli per il settore ovicaprino, per i quali gli Stati membri possono mantenere gli attuali livelli di sostegno accoppiato.
Articolo 68: attualmente gli Stati membri possono trattenere il 10% del loro plafond nazionale destinato ai pagamenti diretti per utilizzarlo per misure agroambientali o per migliorare la qualità e il marketing. Questa possibilità diventerà più flessibile: i soldi non dovranno più essere usati nello stesso settore da cui vengono prelevati, ma potranno servire per aiutare i produttori di latte, carne bovina, di carne ovicaprina e riso nelle regioni svantaggiate o per tipi di agricoltura vulnerabili. Inoltre potranno essere utilizzate per stenere misure di gestione del rischio come schemi assicurativi o fondi mutualistici.
Gli Stati membri che applicano lo schema di pagamento unico potranno servizi delle risorse non utilizzate dei loro plafond nazionali per le misure previste dall'articolo 68 o per trasferirle nel fondo di sviluppo rurale.
Il tasso di modulazione obbligatoria attualmente del 5% raggiungerà il 10% nel 2012P per i pagamenti oltre i 300 mila euro l'anno è previsto un ulteriore taglio del 4%. I fondi ottenuti in questo modo potranno essere usati dagli Stati membri per rafforzare i programmi in materia di cambiamento climatico, energie rinnovabili, gestione delle acque, biodiversità, innovazione (relativa ai precedenti quattro punti) e per misure di accompagnamento nel settore lattiero. Le risorse trasferite saranno cofinanziate dall'Ue per il 75%, percentuale che sale al 90% nelle regioni cosiddette della convergenza (quelle con un pil più basso della media).
L'aiuto all'investimento per i giovani agricoltori previsto nell'ambito dello Sviluppo rurale, aumenterà da 55mila a 70mila euro.
Set aside: abolito l'obbligo per i produttori di seminativi di lasciare incolto l 10% della superficie, in modo che possano massimizzare il loro potenziale di produzione.
La condizionalità sarà semplificata eliminando gli standard che non sono rilevanti o non dipendono dalla responsabilità dell'agricoltore. Saranno aggiunti nuovi requisiti per preservare i benefici ambientali per il set aside e migliorare la gestione delle acque.
Sarà abolito l'intervento per la carne suina, mentre per orzo e sorgo sarà posto uguale a zero. per il grano, gli acquisti all'intervento saranno possibili durante il periodo previsto ad un prezzo di 101,31 euro la tonnellata fino a 3 milioni di tonnellate. Al di sopra di questa quantità si farà ricorso ad un'asta. Per il burro e la polvere di latte scremato, i limiti oltre i quali si passeraàal sistema dell'asta saranno  rispettivamente di 30 mila e 109 mila tonnellate .
Gli Stati membri dovranno applicare un pagamento minimo per azienda di 250 euro o per una dimensione minima di 1 ettaro o entrambe le condizioni. In alternativa, possono applicare (per calcolare il pagamento minimo) un coefficiente basato sul rapporto tra la dimensione media aziendale ue e quella nazionale.
Viene abolito il premio alle colture energetiche.
 
"L'Italia esce a testa alta da un negoziato da alcuni considerato sgangherato. Tutti i nostri desiderata sono stati accolti". Lo ha detto il ministro delle Politiche agricole Luca Zaia. "Non è stato un negoziato facile - ha spiegato il ministro - ma torniamo in Italia soddisfattissimi perché abbiamo una soluzione ad hoc per le quote latte e perché Fischer Boel ha scritto, sostenuta da Barnier, che l'italia 'si merita' tutto questo e ciò metterà termine all'illegalità in cui vivono migliaia di aziende". L’Italia ha raggiunto gli obiettivi prefissati su tutte e quattro le tematiche al centro del negoziato: il futuro delle quote latte; la modulazione (ossia il trasferimento delle risorse dagli aiuti diretti allo Sviluppo rurale); le misure di sostegno per problematiche settoriali o regionali (articolo 68), e il recupero dei fondi non utilizzati.
Sul fronte del latte, l’Italia ha ottenuto un aumento della quota di produzione del 5%. L’accordo prevede una revisione del metodo di calcolo della materia grassa nel regime delle quote: ciò significa che per il nostro Paese è prevista la possibilità di un aumento produttivo ulteriore di circa l’1%. Nel complesso l’Italia potrà usufruire di un incremento di circa 620 mila tonnellate, per un valore di mercato annuo di circa 240 milioni di euro. Ciò consentirà agli allevatori di compensare i quantitativi in esubero rispetto alla quota nazionale. “Non ci saranno sanatorie – ha precisato il ministro – prima si procederà alla regolarizzazione e al pagamento delle multe, poi si passerà alla distribuzione delle quote agli splafonatori. Avere le quote per il futuro non può prescindere dalla regolarizzazione”. L'Italia ha ottenuto un trattamento ad hoc: mentre per gli altri paesi Ue è previsto un aumento progressivo dell’1% l’anno, per 5 anni, l'Italia potrà attribuire ai produttori l’intero aumento già a partire dal 1° aprile 2009. In una nota in calce all’accordo, l’Italia ha reso noto che “le quote latte addizionali saranno assegnate in via prioritaria a quei produttori che sono stati responsabili del superamento della quota nazionale di latte”. “Si tratta di riportare alla legalità – ha dichiarato Zaia – coloro i quali, in virtù di un sistema iniquo, sono stati costretti a lavorare al di fuori della legalità".
L’accordo ha introdotto poi un regime che consente agli Stati membri di intervenire con misure specifiche in presenza di problemi settoriali o regionali. L’Italia ha ottenuto una maggiore flessibilità per l’attivazione delle misure previste dall’art. 68, in particolare l’aumento del tetto massimo al 3,5% per le misure accoppiate. In base al nuovo regime, si potrà destinare parte delle risorse previste per gli aiuti disaccoppiati a nuove misure: l'Italia potrà incentivare la qualità o sostenere settori produttivi o alcune regioni, con una dotazione annua di circa 420 milioni di euro annui, dei quali 150 milioni erogabili attraverso misure accoppiate.
Per quanto riguarda l'utilizzo dei fondi del regime di pagamento unico assegnati ma non richiesti dagli aventi diritto, sarà possibile utilizzare il 4% del massimale nazionale per finanziare le risorse necessarie per l’erogazione del sostegno specifico. L’Italia avrà quindi a disposizione circa 140 milioni di euro da poter usare quale sostegno specifico.
Per quanto riguarda il settore del tabacco – ha spiegato Zaia – la questione è solo temporaneamente conclusa”. L’Italia aveva chiesto misure specifiche di sostegno al settore per attutire l’impatto del disaccoppiamento totale nel 2010. Per il grano duro e il riso, l’accordo raggiunto prevede che sia possibile attivare una rete di sicurezza in caso di crisi di mercato.