La legittima protesta da parte del mondo agricolo, tra cui quella della Cia (Confederazione italiana agricoltori), ha ottenuto un primo risultato nella vicenda della tassazione Ici dei fabbricati rurali.
Il governo, tramite il ministro per l'Attuazione del programma Gianfranco Rotondi, rispondendo ad un’interrogazione parlamentare alla Camera in materia dell’Siegfried Brugger, ha, infatti, annunciato che verranno compiuti i passi necessari per la ricerca della soluzione di un problema che potrebbe avere effetti fortemente negativi per le imprese agricole.
La Cia, che ha posto il tema all’attenzione delle forze politiche, auspica che gli impegni assunti in aula a Montecitorio dal governo si traducano, al più presto, in atti normativi tali da offrire un quadro di chiarezza per il futuro e di certezza per il passato. La Cia ricorda come l’attribuzione di rendita ai fabbricati rurali non può comportare automaticamente l’assoggettamento all’Ici. Si tratterebbe di una doppia imposizione dal momento che l’impresa già paga il valore della rendita catastale attribuita ai fabbricati nell’ambito del reddito dominicale dei terreni.
'La risposta all’interrogazione parlamentare da parte del ministro per l'Attuazione del programma Gianfranco Rotondi, rappresenta un primo passo positivo per la soluzione del problema dell’assoggettamento ad ICI dei fabbricati rurali'. Lo afferma Confagricoltura sottolineando il fatto che il rappresentante del governo ha ritenuto legittimo l’orientamento espresso dall’Agenzia del Territorio con circolare n.7 del 2007, che ha dichiarato l’irrilevanza ai fini Ici dei fabbricati rurali, anche se iscritti in catasto con l’attribuzione di rendita catastale.  'A questo punto', dice l’Organizzazione degli imprenditori agricoli, 'diventa indispensabile, come  abbiamo già chiesto, un intervento normativo che chiarisca definitivamente la non rilevanza dei fabbricati rurali ai fini dell’imposta comunale'.
 
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