Per la vendemmia 2008 si prevede un aumento della produzione (tra l'8 e il 10% rispetto al 2007) e un crollo dei prezzi dell'uva (meno 13-15%, con punte anche del 20%) nei confronti della precedente campagna. Lo sottolinea la Cia (Confederazione italiana agricoltori) che mette in evidenza una situazione preoccupante per le aziende vitivinicole, in particolare del centro-sud, che gia' fanno i conti con costi produttivi sempre piu' pesanti e insostenibili.
La Confederazione rileva che nella seconda settimana di settembre, come si riscontra anche dai dati Ismea, vi e' una tendenza al ribasso per le quotazioni delle uve in tutta la penisola; ma le difficolta' maggiori si hanno nelle regioni del centro e del mezzogiorno specialmente per le carenze strutturali di collocamento con i mercati. Secondo la Cia sono dati che devono far riflettere, evitando pero' eccessivi allarmismi.
La Confederazione, a questo proposito, chiede 'una maggiore attenzione nei confronti dei produttori vitivinicoli che fanno i conti anche con la nuova ocm e, soprattutto, la promozione di una corretta campagna di informazione sul consumo equilibrato, come bevanda, del vino e suoi indubbi effetti positivi'.