I rappresentanti degli agricoltori di tutto il mondo hanno presentato a Pascal Lamy, direttore generale del Wto, una dichiarazione comune nella quale esprimono la loro opposizione all'attuale proposta sull'agricoltura. La proposta attuale beneficia solo alcuni esportatori industriali di prodotti agricoli e porterà alla rovina buona parte delle famiglie agricole, famiglie che sono i principali fornitori di derrate alimentari per le comunità locali. Da ieri si sta svolgendo a Ginevra una mini riunione ministeriale al Wto in cui un gruppo scelto di Stati membri sta cercando nuovamente di mandare avanti il ciclo di Doha.
Se le proposte attuali che si stanno negoziando fossero accettate, ciò significherebbe che gli agricoltori di tutto il mondo, in particolare i piccoli agricoltori, sarebbero sacrificati in nome del libero scambio. E questo malgrado il fatto che sia chiaro che, invece di risolvere la crisi alimentare mondiale o i crescenti problemi ambientali, una liberalizzazione sempre maggiore non fa altro che aumentarli e mette in pericolo, a livello mondiale, l'esistenza stessa delle aziende agricole famigliari che operano sostanzialmente e primariamente nei loro rispettivi mercati interni. In una dichiarazione congiunta, i leader agricoli dei Paesi sviluppati, emergenti e in via di sviluppo tra cui la Svizzera, l’Unione europea, il Giappone, il Canada, l’India, lo Sri Lanka e il Kenya hanno affermato chiaramente che gli unici paesi che potranno trarre benefici dalle proposte sull’agricoltura sono solo alcuni principali esportatori agricoli quali gli Usa, il Brasile e l’Australia a scapito di aziende più piccole che sono la colonna portante delle comunità rurali.
Nella loro dichiarazione, gli agricoltori chiedono al Wto il diritto per ogni paese di produrre derrate alimentari per la sua gente. Inoltre chiedono che le preoccupazioni nazionali specifiche sulla sufficienza alimentare, l’ambiente, il benessere animale e le zone rurali siano prese in considerazione. Tutte le organizzazioni coinvolte nella dichiarazione sono d’accordo su un punto: non sono opposte ad un accordo ma non a qualsiasi prezzo! E' compito del Wto incoraggiare l’agricoltura di tutto il mondo e non di distruggerla a beneficio di pochi. In particolare non in un periodo di crescenti carenze nell’approvvigionamento di derrate alimentari.