Da molti anni il mal dell'esca costituisce un grave problema per la viticoltura, sia in Italia che all'estero. In questo arco di tempo sono stati attuati progetti di ricerca e sperimentazione in molte aree colpite dalla malattia, promosso da vari enti e gestiti da diverse unità di ricerca. Lo solgimento di tali attività ha prodotto una conoscenza più approfondita della malattia per i suoi aspetti epidemiologici, fisioloogici e molecolari e, in particolare, ne ha evidenziato l'estrema complessità, tale che il concetto stesso di mal dell'esca va oggi ben al di là di quanto si era imparato a percepire nel passato. Tuttavia, il lavoro non si può dire concluso perchè ancora molte sono le risposte perseguite dai numerosi ricercatori che si occupano del problema e, soprattutto, perchè vivaisti e viticoltori non sono stati ancora messi nelle condizioni di fronteggiare il mal dell'esca con buone probabilità di successo. Da qui la necessità di un progetto di ricerca e sperimentazione coordinato che si prefigga, attraverso uno sforzo congiunto, da un lato di colmare alcune lacune di carattere prettamente scientifico e, dall'altro, di giungere o di tentare di giungere a una strategia di lotta compatibile con i moderni concetti di sostenibilità in agricoltura.

Nell'ambito delle iniziative previste dalla Legge n. 499/99 "Programmi interregionali" sottoprogramma "Innovazione e ricerca", le Regioni hanno proposto al ministero delle Politiche agricole, fra gli altri, un progetto di ricerca e sperimentazione in vivaio e in campo per il contenimento del mal dell'esca della vite. La Toscana è stata individuata come regione capofila e Arsia, strumento operativo della Regione per la promozione della ricerca e il trasferimento dell'innovazione nel settore agricolo-forestale, è stata incaricata di predisporre e gestire il progetto, tramite bando pubblico di ricerca per l'Abruzzo, la Basilicata, la Campania, il Friuli Venezia Giulia, la Liguria, la Lombardia, Le Marche, il Molise, il Piemonte, la Sardegna, la Puglia, la Sicilia, la Toscana, l'Umbria e la provincia autonoma di Trento le quali, tramite un apposito comitato di progetto, lo hanno promosso e seguito nelle fasi di messa a punto e di aggiudicazione.

Il bando emanato da Arsia è stato aggiudicato a 12 gruppi di ricerca operanti in 8 diverse regioni e sostenuti da numerosissime aziende e associazioni, coordinati dal Dipartimento di Biotecnologie agrarie, sezione di Patologia vegetale, dell'Università di Firenze. Il progetto ha un suo punto di forza in un'intensa attività di concertazione e integrazione fra dipartimenti universitari, enti di ricerca, vivaisti e viticoltori secondo gli intenti delle regioni che lo hanno proposto.

Nell'ambito del sottoprogramma "Innovazione e ricerca" finanziato dal Mipaaf, questa è la prima iniziativa a carattere interregionale che si è conclusa.

Con il convegno in programma per l'8 luglio, cui seguiranno altri progetti, l'intento degli organizzatori è quello di presentare a operatori e tecnici del settore i risultati finali dell'attività e fornire, grazie alla partecipazione di alcuni specialisti, interessanti e utili informazioni su taluni aspetti inediti della malattia: la possibile interazione dei funghi dell'esca con altri funghi che attaccano il legno della vite, la possibilità di giungere a una diagnosi rapida della malattia, il grado di attenzione che i vivaisti rivolgono o dovrebbero rivolgere alla malattia, i danni, anche quelli non facilmente percepibili, che sono provocati dalla malattia.

I lavori inizieranno alle ore 9 e si protraranno fino alle 17.

Interverranno con le loro relazioni esperti del settore e verranno affrontate tutte le tematiche che gravitano intorno al tema del mal dell'esca della vite.

 

Per informazioni: Arsia - Piero Braccini - tel. 055/2755212 - fax 055/2755216/231

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